Ucraina, Londra contro oligarchi "amici di Putin": Abramovich non deve avere il Chelsea

Scaduto il visto del 55enne magnate russo: non potrà rinnovarlo. Bryant: "Dovremmo prendere in considerazione il sequestro di alcuni dei suoi beni, inclusa la sua casa da 152 milioni di sterline"

Non solo un "massiccio" pacchetto di sanzioni contro Mosca "per azzoppare l'economia russa", il premier britannico Boris Johnson alza il tiro e - secondo indiscrezioni - potrebbe arrivare a colpite oligarchi e banche vicini al Cremlino. Londra infatti chiude le porte a Roman Abramovich. Il visto del 55enne magnate russo proprietario del Chelsea è scaduto nel 2018. Da allora si è visto solo nell'ottobre scorso con un passaporto israeliano che consente la permanenza solo per motivi turistici. Fonti del governo britannico hanno fatto sapere che ogni tentativo di riavere il visto e di tornare stabilmente nella capitale "sarebbe respinto". I funzionari dell'immigrazione hanno infatti ricevuto precise istruzioni in merito, un caso che sarebbe gestito da un'Unità speciale del Ministero dell'Interno. Abramovich è stato inserito dal Parlamento inglese tra i 35 oligarchi di spicco della cosiddetta "cleptocrazia" capeggiata da Vladimir Putin.

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Ma non è tutto. Ad Abramovich potrebbe anche essere vietato di possedere il Chelsea. Lo ha detto un parlamentare laburista al Parlamento inglese durante le discussioni sulla risposta del governo alla crisi ucraina. Chris Bryant  secondo quanto riportato dall Telegraph - ritiene che il magnate dovrebbe "non essere più in grado di possedere una squadra di calcio in questo paese" sulla base di un documento del 2019 trapelato dal Ministero dell'Interno sulle sue relazioni con il governo di Putin. "Sono passati quasi tre anni - ha detto Bryant - e tuttavia è stato fatto molto poco in relazione a questo. Dovremmo prendere in considerazione il sequestro di alcuni dei suoi beni,  inclusa la sua casa da 152 milioni di sterline". 

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Dal canto suo il proprietario del Chelsea ha più volte smentito ogni legame diretto con Putin. Lo scorso dicembre ha vinto una causa per diffamazione intentata contro Harper Collins. Abramovich ha nel frattempo acquisito cittadinanza israeliana e portoghese. E torna di attualità in Gran Bretagna il dibattito su una nuova normativa per colpire direttamente gli interessi economici e i capitali considerati opachi che fanno riferimento a oligarchi e imprenditori russi molto attivi nel Regno Unito. Il rilancio di una battaglia per colpirli è guidata dal leader laburista Keir Starmer, che nel pomeriggio ha tenuto un discorso alla nazione in veste di leader dell'opposizione. Intanto contro una possibile minaccia russa hanno alzato la guardia i funzionari dell'Home Office che temono cyberattacchi da parte di Mosca nel Regno Unito.