Il Var per Ema. La vittoria olandese non convince

Vero, la questione è grave e anche piuttosto confusa in alcuni passaggi, difficili da seguire

Milano, 6 febbraio 2018 -

LETTERA

 Gentile direttore, bene ha fatto il Comune di Milano a presentare ricorso contro l’assegnazione della sede dell’Agenzia europea del farmaco alla città di Amsterdam. Siamo sicuri che il dossier presentato dall’Olanda fosse migliore di quello redatto da Milano? Come si può pensare di prendere una decisione come quella per sorteggio? Vista dall’esterno la questione appare molto complicata, per addetti ai lavori e non so come ne potremo mai uscire fuori. I.N

RISPOSTA

Vero, la questione è grave e anche piuttosto confusa in alcuni passaggi, difficili da seguire. La decisione del 20 novembre scorso sull’Ema è stata assunta dal Consiglio dei ministri europei, una istituzione comunitaria che esercita il potere legislativo insieme al Parlamento europeo. Il fatto dimostra una volta di più la situazione di estrema incertezza che circonda il problema. Perché ove sussistessero questioni di ordine penale, per risalire alla giurisdizione competente, occorrerebbe sapere quale organo o funzionario sia incorso in simile comportamento. Il punto non è vedere semplicemente in quale sede istituzionale si è svolta la votazione dei 27, ma accertare dove e da parte di chi sono stati formati i fascicoli che contengono le valutazioni dei due dossier presentati dagli Stati concorrenti. Visto che a maggio si terrà la votazione conclusiva del Parlamento, che ha sede in Francia, ci sarebbe da accertare come si sia formato l’intero fascicolo che verrà sottoposto all’esame dei parlamentari europei. Resta il fatto che la questione giuridica non muta e permane in tutta la sua gravità a testimoniare che nel rapporto con l’Ue ci sono parecchi aspetti ancora da sondare e da meglio focalizzare. sandro.neri@ilgiorno.ne​t