Tutti i danni della politica del rinvio

Il livello dei servizi sanitari è di certo una delle cartine di tornasole della qualità della vita dei cittadini

Milano, 12 gennaio 2020 - Il livello dei servizi sanitari è di certo una delle cartine di tornasole della qualità della vita dei cittadini. Non parliamo di una voce di spesa separata dalle altre, ma di un capitolo preponderante dei bilanci di tutti gli enti pubblici. Anche per una regione come la Lombardia che pure è un esempio di efficienza nel settore della Salute le emergenze non mancano. E le criticità rimandano a problemi più generali, inerenti il rapporto università-mondo del lavoro e un’errata concezione del servizio sanitario da parte di molti utenti. Non si può dire per altro che il Conte bis sia riuscito fin qui ad affrontare con concretezza i nodi riguardanti il personale medico e il rilancio delle strutture ospedaliere.

Anche su questo fronte infatti sembra prevalere la logica del rinvio che sta contraddistinguendo l’azione dell’esecutivo. Per paura di prendere posizioni divisive che porterebbero fatalmente alla crisi dei rapporti fra gli alleati di governo, il premier preferisce mediare o, come direbbe qualcuno, tirare a campare, piuttosto che prendere il toro per le corna e varare politiche di più ampio respiro che possano incidere efficacemente sui problemi da affrontare. Lo si vede per altro nel campo delle crisi aziendali, con le situazioni esplosive dell’ex Ilva e di Alitalia. Soltanto la magistratura nei giorni scorsi ha tolto le castagne dal fuoco al governo garantendo l’apertura dell’altoforno di Taranto. Quanto all’infinita telenovela della compagnia di bandiera, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha addirittura escluso che la soluzione possa arrivare entro maggio, preannunciando tempi ancora più lunghi, che preludono all’ennesimo rinnovo del prestito ponte. Necessario, questo, per garantire la sopravvivenza di Alitalia. Neppure sul blocco della prescrizione Pd e Movimento 5 Stelle parlano la stessa lingua: i dem non digeriscono la linea giustizialista del guardasigilli Alfonso Bonafede e vorrebbero proporre una ricetta più morbida che salvaguardi maggiormente i diritti degli imputati. Tornando ai pronto soccorso affollati e penalizzati dalla carenza di medici, di cui diamo notizia in queste pagine, l’auspicio è che lo sdoppiamento del ministero della Pubblica istruzione, della Ricerca scientifica e dell’Università possa accelerare i tempi della riforma degli atenei, perché i programmi di studio siano sempre più aderenti alle esigenze di quel mercato del lavoro che, anche in ambito sanitario, chiede maggiore flessibilità e attitudine all’innovazione. Sfide che non si vincono in pochi mesi, ma che richiedono un’azione convinta e determinata. Nel primario interesse, per una volta, di noi cittadini.