La parola del Giorno: rabbia

Parola del Giorno

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Sono stati molti i momenti che mi hanno fatto venire in mente la parola rabbia nelle ultime ore. Ho pensato a questo termine, ad esempio, quando è arrivata in redazione la notizia che annunciava il passaggio in zona arancione scuro per la Lombardia dalla mezzanotte di venerdì e la conseguente chiusura delle scuole, ad eccezione degli asili nido. Immagino quanto potranno essersi arrabbiati i genitori dei bambini che per l’ennesima volta saranno costretti a casa causando mille difficoltà di gestione familiare. Ma immagino anche le arrabbiature di tanti ragazzi e ragazze che continueranno ad avere stravolta la loro vita di adolescenti per provare a contrastare un maledetto virus. Ma la parola rabbia mi è anche saltata in mente quando ho provato a mettere un po’ in fila i numeri della campagna vaccinale in Italia scoprendo che al 3 marzo hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 1.454.503 persone (il 2,44% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 4,18% della provincia autonoma di Bolzano all’1,72% dell’Umbria.

La parola rabbia mi ha però anche fatto sorridere quando ho letto che in California, la gente sta combattendo lo stress da Covid andando nelle “stanze della rabbia” dove, in trenta minuti, una persona può sfogare tutto il suo nervosismo spaccando una serie di oggetti (si va dai vasi di coccio ai televisori al plasma) usando mazze da baseball, da golf o spranghe di ferro.

E la mia rabbia è diventata soddisfazione quando ho scoperto che di queste stanze ce n’è una anche a Torino a una a Legnano. Se mai dovessi o doveste sfogare la vostra rabbia...