Il cambiamento che serve

Sono le pmi innovative a fare utili, con fatturati più alti rispetto alla media anche del 10 per cento

Milano, 17 giugno 2018 - La attività produttive lombarde, specie quelle milanesi e briantee, sembrano aver sterzato verso una decisa ripresa, che vede primeggiare la crescita di imprese di ridotte dimensioni con a capo un giovane under 30. E se la Lombardia si conferma uno dei motori economici d’Europa, insieme con il Baden-Wurttemberg tedesco, la spagnola Catalogna e il Rhone-Alpes francese, è proprio la vasta zona omogenea che da Milano si allarga a nord estendendosi fino ai margini estremi della Brianza a testimoniare che sono le pmi innovative a fare utili, con fatturati più alti rispetto alla media anche del 10 per cento.

A certificare questa tendenza, un’attenta analisi dei dati di Banca d’Italia, Infocamere e Cerved. La vantaggiosa formula della srl semplificata e il sostegno dei provvedimenti impresa 4.0 sembrano essere i due elementi determinanti di questa riscossa. Una cartina di tornasole di quanto importanti e urgenti siano le riforme volte a semplificare la vita delle aziende, insieme con adeguati strumenti di incentivo all’innovazione. Chiedere alla politica - soprattutto quella odierna che si professa vocata al cambiamento - interventi strutturali per alleggerire l’impatto della burocrazia e del fisco che ancora frenano il cambio di marcia delle imprese, in particolare di quelle piccole e artigiane, è ormai un coro unanime che si alza tra botteghe e capannoni. I segnali di svolta per ordinativi e fatturati e, a seguire, per l’occupazione, ci sono e gli imprenditori stanno cogliendo l’occasione, reclamando però se non aiuti diretti, almeno minori ostacoli. Pensare a strategie impone anche scelte immediate. L’idea di detassare gli immobili commerciali e produttivi sfitti appare in linea con le attese di chi ora guarda con speranza anche verso un ripensamento dell’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica: saremmo l’unico Paese in Europa a eliminare la forma cartacea del documento. Il successo del forum “Impresa Domani”, che a Cesano Maderno ha catalizzato l’attenzione di decine di piccole imprese nel corso di tutta la settimana appena conclusa, rispecchia questa tendenza. Sotto la regia del Politecnico di Milano e con il supporto di Unione Artigiani, Camera di Commercio e Bracco, imprenditori e artigiani hanno attivamente partecipato a una serie di incontri - che hanno visto il Giorno come media partner - il cui filo conduttore era presentare l’innovazione tecnologica e culturale come un elemento cardine del fare impresa da qui al 2030. L’evoluzione sempre più repentina dei sistemi economici e dei mercati, porterà entro 15-20 anni alla scomparsa del 90 per cento dei lavori come li conosciamo oggi e alla nascita del 75 per cento di mestieri nuovi. In questa ottica, saranno le realtà produttive che meglio si adeguano alle mutazioni imposte dal contesto e dalla globalizzazione a sopravvivere e, anzi, a crescere, rispetto a quelle che si ostineranno a non aprirsi al cambiamento, a non innovare in tecnologie, ma anche in processi e organizzazione.

La sfida, dunque, è coniugare la necessità di guardare al mondo, esaltando nel contempo il concetto di “piccolo è bello”. La strada da percorrere porta alla necessità di fare squadra attraverso reti di imprese realizzate con obiettivi precisi e comuni, all’insegna della qualità, dell’eccellenza, della flessibilità. E in questo ambito anche il pubblico può e deve fare molto, impegnandosi a studiare e definire tavoli intercomunali per l’avvio di contatti e gemellaggi economici internazionali a tutto vantaggio delle imprese del territorio. Dalla Brianza arrivano segnali innovativi, di impegno partecipato e condiviso nel solco della sussidiarietà. Potrebbero davvero costituire una stella polare che segna una nuova, innovativa, rotta.

sandro.neri@ilgiorno.net