Energia verde, ruolo chiave per Regioni e Comuni

Emergenza clima, gas ed elettricità alle stelle, blocco delle forniture dalla Russia e inflazione. Nella scommessa vanno coinvolti gli enti locali

Il direttore de Il Giorno Sandro Neri

Il direttore de Il Giorno Sandro Neri

Siamo in grave emergenza climatica. Stiamo sperimentando la siccità più grave degli ultimi settant’anni e la Lombardia ne sta pagando le conseguenze più pesanti. Siamo anche in piena emergenza energetica e il problema riguarda l’Italia intera. Il prezzo del gas è aumentato di quasi cinque volte rispetto alla media degli ultimi anni. Di quattro volte è cresciuto anche il prezzo dell’elettricità, per la maggior parte prodotta da fonti fossili, prevalentemente gas. Queste due diverse emergenze – una delle quali destinata ad aggravarsi per effetto dei tagli delle forniture dalla Russia – aprono a una serie di incognite sull’estate che ci aspetta. E impongono comportamenti responsabili e contributi anche da parte dei singoli, oltre che del governo. L'incertezza sulle forniture ha innescato una spirale dei prezzi dell’energia che oltre a minare le prospettive di una ripresa economica pesa direttamente sulle famiglie e sulle imprese. Penalizzate, rispettivamente, da una perdita del potere d’acquisto e da una perdita di competitività. Il caro-energia è il principale responsabile del balzo dell’inflazione.

L’altro giorno, in occasione dell’assemblea di Elettricità Futura, l’associazione che rappresenta il 70 per cento del mercato elettrico, il governo ha sottolineato che la parola d’ordine è stoccaggi. L’Italia cioè dovrà andare a riempire i depositi di gas per il prossimo inverno. La Commissione europea, il 18 maggio, ha proposto il pacchetto RePowerEu con l’obiettivo di azzerare le importazioni di combustibili fossili dalla Russia il prima possibile e dare ulteriore slancio alla decarbonizzazione. E Paolo Gentiloni ha lanciato un appello al settore elettrico italiano perché faccia la propria parte, favorendo la transizione energetica e lo sviluppo delle rinnovabili. Una strada più volte indicata ma finora rivelatasi sempre irta di ostacoli. Ma c’è un dato importante. Su questo fronte si registra forse per la prima volta una convergenza politica. Pieno apporto al piano presentato dall’Europa e sintonia di tutti i partiti sulle mosse da compiere. Almeno fino a dicembre, quando la campagna elettorale riporterà in superficie le diverse posizioni in tema di energia. L’ultimo mese dell’anno segna una data decisiva anche per il mercato dell’energia.

Entro giugno il ministero per la Transizione ecologica stabilirà i criteri che le Regioni dovranno seguire per mappare i terreni utili alla creazione di impianti per le rinnovabili. E entro dicembre questo lavoro dovrà essere concluso. Senza il coinvolgimento delle Regioni sarà impossibile ottenere un risultato sul piano nazionale. Prospettiva da evitare. Solo producendo più energia rinnovabile e immettendola nel mix elettrico si potranno contare risparmi in bolletta. Autoprodurre elettricità consente risparmi già ora. Non solo attrezzandosi con pannelli fotovoltaici in autoconsumo, ma unendosi alle comunità energetiche che si stanno diffondendo. Molte ad opera degli stessi Comuni.