L’instabile patto e le incognite sul voto a Milano

Con l’ufficializzazione della ricandidatura di Giuseppe Sala a sindaco di Milano nelle file del centrosinistra, parte di fatto la campagna elettorale

Milano, 13 dicembre 2020 -  Con l’ufficializzazione della ricandidatura di Giuseppe Sala a sindaco di Milano nelle file del centrosinistra, parte di fatto la campagna elettorale per le amministrative di primavera. Le sfide più interessanti, oltre a quella di Milano, si attendono a Torino, Roma e Napoli. A Milano, dove Sala si propone di realizzare una seconda trasformazione dopo quella legata all’Expo 2015, il Movimento 5 Stelle ha già fatto sapere di voler correre da solo. Le dichiarazioni degli esponenti locali del fronte pentastellato appaiono però in netta contraddizione con la linea ufficiale dei rappresentanti nazionali del movimento, che intendono consolidare l’alleanza con il centrosinistra, che sostiene il governo.

Luigi Di Maio ha più volte sottolineato l’esigenza di rafforzare le intese con il Pd anche sui territori. Il patto che sostiene Giuseppe Conte potrebbe produrre candidature unitarie in altre importanti città, ma evidentemente all’ombra della Madonnina rimangono forti ostacoli a un accordo tra quelle forze politiche. In questi cinque anni di amministrazione a guida Sala i grillini hanno fatto fieramente opposizione e farebbero dunque fatica a spiegare ai loro elettori perché ciò che non andava bene fino a oggi dovrebbe andare bene nei prossimi cinque anni. Forse proprio per questo il primo cittadino ha parlato di discontinuità e nuova trasformazione della città nella speranza di poter aggregare altri consensi anche al di fuori del perimetro del centrosinistra. L’evoluzione delle trattative per le candidature alle prossime elezioni comunali risentirà inevitabilmente del quadro politico nazionale. Se, cioè, l’attuale esecutivo andrà avanti, sia pure dopo un rimpasto ma mantenendo l’attuale aspetto di alleanze, sarà più facile siglare intese anche nelle grandi città. Al contrario, se la crisi di governo nell’aria in queste ore dovesse davvero esplodere e far saltare gli attuali equilibri, le carte si rimescolerebbero. La pandemia influenzerà la campagna elettorale rendendo più difficile la propaganda. E questa situazione appare destinata ad avvantaggiare gli amministratori uscenti. Anche nel centrodestra la riflessione sulla scelta dei candidati è in fase avanzata. La linea prevalente è verso candidature tecniche e non politiche.