GIANLUCA BOSIA
Editoriale e Commento

Quando mangiare è una malattia

Aumenta in maniera vertiginosa soprattutto tra i giovanissimi i casi di Binge eating disorder

Binge eating disorder ovvero disturbi del comportamento alimentare (dca). In occasione della Giornata mondiale sono stati dati i numeri di questa malattia che anno dopo anno diventano più pesanti: in Italia, solo nel 2023, i decessi per malattie legate ai dca sono stati 3.780. La Lombardia primeggia per numero di casi ma ha anche alcune buone strutture specializzate nelle cure.

E non si parla più solo di anoressia e bulimia ma anche di patologie meno note come l’ortoressia, la vigoressia e soprattutto il binge eating disorder. In molti casi il cibo diventa una droga da “sfondarsi” finché si sta malissimo e soprattutto un rito da ripetere in maniera ossessiva e compulsiva. Che sia giorno o notte il frigorifero va svuotato indipendentemente dal contenuto.

L’overdose da cibo non risparmia nessuno ma tra i più giovani la dipendenza cresce anno dopo anno. Spiega la psichiatra Laura Della Ragione: ”È inutile dare una dieta a un paziente con binge eating, è come dire a un alcolista di non bere". Le cure però ci e vanno a stanare il male anche nella profondità della mente.

Aggiungono gli esperti: “Lo stigma, amplificato dai social, parte dal concetto che l’obesità e il binge eating siano una colpa, non delle malattie". E qui si arriva al nodo del problema. Essere malati o avere un figlio malato di binge eating disorder non è una vergogna. E il nascondersi dietro la vergogna è un errore, a volte tragico.