Che paura quei treni di sera

Un lettore scrive dopo gli ultimi episodi di aggressioni a bordo dei convogli sulla linea Milano-Varese. La risposta del direttore de Il Giorno

Caro Direttore, ancora un gravissimo episodio su un treno locale. Lo stupro di una ragazza, cui si aggiunge anche un’altra aggressione in una stazione. Forse ad opera degli stessi aggressori. Ma è possibile che a prendere un treno di sera per tornare a casa si debba rischiare così? È non la prima volta. Marco

Le due aggressioni lungo la linea ferroviaria Milano-Varese, una avvenuta a bordo del treno, l’altra alla stazione di Venegono Inferiore, riportano in superficie un problema mai risolto: quello della sicurezza di chi viaggia la sera, pur se gli aggressori sono stati fermati. Sui treni locali, in Lombardia, in questi anni si è visto di tutto. Anche ai danni del personale ferroviario, a cominciare dai capitreno. Sono state denunciate anche risse fra gang, violenze e aggressioni a sfondo sessuale. Non a caso, dopo il clamore e la particolare gravità di alcuni episodi, erano state annunciate misure particolari, come i pattugliamenti dei vigilantes sui convogli. Ma gli interventi non sono stati strutturali. E da tempo chi è costretto a viaggiare di sera confessa una certa paura. L’assessore regionale Riccardo De Corato precisava ieri che "la Polizia ha già attivato dei servizi di controllo sulla Laveno-Treviglio e li potenzierà sulle altre linee, purtroppo però l’organico degli agenti non è sufficiente a garantire controlli capillari su tutte le linee e i convogli". Una soluzione però andrà studiata, al più presto. Davvero non è pensabile che si possa salire su un treno per rischiare così. mail: sandro.neri@ilgiorno.net