Le vendite giudiziarie immobiliari 2022 tornano a crescere ma non tutto fila liscio

I problemi non mancano: le procedure sono lente, gli immobili "invecchiano" e i Tribunali si appoggiano a soggetti terzi per un approccio più commerciale

Vendite immobiliari giudiziarie

Vendite immobiliari giudiziarie

Milano, 13 dicembre 2022 – Le vendite giudiziarie immobiliari, nel corso del 2022, sono tornate a crescere. L'andamento è stato analizzato da due società del Gruppo illimity, neprix - servicer attivo nella gestione di crediti distressed corporate - e Abilio S.p.A. - player di riferimento nella vendita e acquisto di beni immobili e strumentali provenienti da procedure, società di leasing e vendite volontarie -, che hanno presentato i principali risultati dell’Osservatorio Immobiliare delle Vendite Giudiziarie. Lo studio analizza le dinamiche relative alle vendite giudiziarie immobiliari in Italia, avviate sia nell’ambito di procedure esecutive che concorsuali tra il 1° gennaio 2019 e dicembre 2022, con l’obiettivo di analizzarne l’evoluzione anche alla luce della pandemia, evidenziandone peculiarità, criticità e opportunità.

L'andamento nel 2020

Dall’Osservatorio emerge che le vendite giudiziarie immobiliari nel 2022 sono tornate a crescere attestandosi cumulativamente a circa 190mila esperimenti per un volume di base d’asta pari a 32 miliardi di euro. Tali volumi risultano di poco superiori a quelli del 2021 che registravano 184mila esperimenti per una base d’asta pari a 31 miliardi di euro, ma ancora significativamente inferiori ai volumi pre-pandemia rilevati nel 2019 (233mila esperimenti per una base d’asta pari a 38 miliardi di euro). L’anno 2020 colpito in pieno dagli effetti restrittivi del lockdown è quello che ha registrato la contrazione più accentuata dei tentativi di vendita giudiziaria (135mila esperimenti nell’anno per una base d’asta di 22 miliardi di euro).

L'analisi sul territorio

A livello geografico, la ripresa delle vendite è generalizzata su tutto il territorio nazionale con una incidenza maggiore nelle regioni del Centro, Sud e Isole e minore nelle regioni del Nord Italia. Guardando alle diverse tipologie di procedure connesse alle vendite, lo studio evidenza alcune diversità nei trend in atto. In particolare, in ambito esecutivo, dopo la conclusione nel giugno 2021 della fase di sospensione emergenziale delle vendite che perdurava dal 2020, si è assistito ad una crescita costante del numero di esperimenti, passati dai 94mila del 2020 ai 142mila del 2022, livello che resta comunque inferiore a quello pre-pandemia (171mila esperimenti del 2019).

Il "magazzino invecchia"

In ambito concorsuale, invece, la ripresa del numero degli esperimenti risulta più incerta con volumi nel 2022 (49mila) superiori a quelli del 2020 (41mila), ma inferiori sia a quelli del 2021 (58mila) che a quelli pre-pandemia del 2019 (62mila). La minore crescita si deve all’effetto combinato della diminuzione delle procedure dichiarate nel periodo emergenziale, e dell’incertezza del contesto normativo, con il rinvio dell’entrata in vigore del Codice della Crisi posticipato al 15 luglio 2022. Conseguenza del rallentamento degli esperimenti di vendita nel triennio in esame, è un progressivo e tangibile invecchiamento del "magazzino" sottostante le vendite giudiziarie. La quota di vendite collegate a procedure più vecchie di 6 anni è passata dal 31% del 2019 al 41% del 2022, trainate da quelle realizzate in ambito concorsuale (48% delle vendite totali 2022 vs 35% nel 2019). Lo studio evidenzia, inoltre, che solo l’8% delle procedure dichiarate nel 2021 hanno già avviato la fase di vendita, dato che scende a meno dell’1% per il solo 2022.

Approccio commerciale

In tale contesto sta crescendo in molti Tribunali Italiani la consapevolezza dell’importanza di affiancare ad un approccio solo legale degli esperimenti (focalizzato sul rispetto dei termini di legge e dei "pochi" adempimenti pubblicitari) anche un approccio commerciale degli stessi, focalizzato sul supporto di Soggetti Specializzati. I Soggetti Specializzati, partendo da una più accurata analisi dei compendi oggetto di liquidazione, consentono, infatti, l’implementazione di un’azione di vendita mirata e capace di massimizzare non solo la platea dei potenziali acquirenti ma anche i risultati della liquidazione (maggiori valori di realizzo e tempi ridotti di chiusura delle procedure giudiziali). Lo studio, peraltro, evidenzia come i tempi di pubblicazione degli esperimenti risultino minori in quei Tribunali che fanno maggiormente ricorso all’ausilio dei Soggetti Specializzati: per questi tribunali i tempi di pubblicazione si riducono da 140 a 106 giorni, con un conseguente efficientamento delle tempistiche di vendita. La maggiore consapevolezza dell’efficacia dell’approccio commerciale è testimoniata dall’incidenza degli esperimenti concorsuali nei quali il Tribunale è stato supportato da Soggetti Specializzati passata dal 26% nel 2019 al 40% nel 2022, trend di crescita che si stima proseguirà anche negli anni a venire.

Vendite telematiche 

L’Osservatorio evidenzia inoltre come, in particolare nell’ambito esecutivo, si rilevi il sempre maggior ricorso da parte dei Tribunali a modalità telematiche di vendita per effetto, non solo della sua imposizione da parte del Legislatore a partire dal 2018, ma anche dell’adeguamento da parte dei Tribunali che, post pandemia, hanno accelerato nel rispondere ai dettami della normativa al fine di velocizzare il processo di vendita. Gli esperimenti esecutivi celebrati con modalità telematica sono passati dal 33% a marzo 2019 al 77% a dicembre 2022 di fatto sui Tribunali di tutto il territorio nazionale con picchi di oltre l’80% su quelli del Nord-ovest e Centro Italia. L’entrata in vigore del Codice della Crisi, che introduce le modalità telematiche a supporto del processo competitivo di vendita anche in ambito concorsuale, consente di prevedere un ulteriore rafforzamento della digitalizzazione delle vendite giudiziarie.

Procedure fallimentari

Infine, l’Osservatorio analizza l’andamento delle procedure fallimentari. Dal 2018 al 2021 (con il 2022 che si conferma in linea) il numero di procedure dichiarate è mediamente dimezzato, se non ridotto addirittura ad un terzo in taluni tribunali, passando da 10.500 del 2019 a 5.500 nel 2022. Alcuni indicatori macro economici suggeriscono una potenziale crescita dei volumi delle future procedure diversa da quella che si rileverebbe dalla sola lettura del trend delle vendite giudiziarie dichiarate nel corso degli ultimi anni. Tra questi, in particolare, lo studio evidenzia il livello elevato di stock dei crediti deteriorati UTP da un lato (34 miliardi di euro a giugno 2022) e quello in aumento dei crediti performing ad alto rischio di deterioramento Stage 2 (224 miliardi di euro a giugno 2022), presenti oggi nei bilanci delle banche italiane. "Le vendite giudiziarie stanno progressivamente tornando verso i livelli pre – pandemici - spiega Renato Ciccarelli, Amministratore Delegato di Abilio -, ma non assisteremo ad un ritorno al passato: nel settore sono in atto alcune dinamiche che le stanno trasformando. Se da un lato cresce il livello di digitalizzazione delle procedure, dall’altro il magazzino sta invecchiando, mettendo in evidenza la necessità di accelerare nella gestione efficiente delle vendite. Il contributo degli operatori specializzati è quindi destinato a continuare a crescere e sarà sempre più decisivo. Se oggi infatti le procedure sono in calo, ci aspettiamo che possano tornare a crescere in modo significativo alla luce dell’ingente stock di 34 miliardi di euro di UTP che oggi fanno capo alle banche e che hanno peraltro già messo sotto osservazione 224 miliardi di euro di crediti".