Guerra e sanzioni, Unicredit considera l'uscita dalla Russia

La banca è presente nel Paese dal 2005, attraverso 4.000 dipendenti e 70 filiali. Il ceo Andrea Orcel: "Valuteremo seriamente l'impatto e le conseguenze"

Unicredit (Afp)

Unicredit (Afp)

Milano - Unicredit sta considerando un'uscita dalla Russia, come parte di una revisione urgente delle sue operazioni nel Paese a seguito dell'invasione dell'Ucraina e della consguente guerra commerciale che si è scatenta tra Mosca e l'Occidente, a colpi di sanzioni e altri provveddimenti di natura economica.

"Ovviamente abbiamo bisogno di considerare seriamente l'impatto e le conseguenze e la complessità del distacco di una banca completa dal Paese", ha spiegato il ceo Andrea Orcel in una conferenza organizzata da Morgan Stanley, secondo quanto riporta Bloomberg. La banca intende sostenere i dipendenti e le imprese europee che stanno cercando di uscire dalla Russia. La perdita massima per la banca, ha aggiunto Orcel, nel peggiore scenario di cancellazione dell'esposizione in Russia sarebbe di circa 7,5 miliardi di euro.  L'eventualità di un'uscita dalla Russia è stata bocciata dal mercato, almeno a un primo impatto: a Piazza Affari, a un'ora dall'apertura della sedua, Unicredit perde il 3% e scende a 9,25 euro ad azione.

UniCredit è tra le banche europee con le maggiori esposizioni in Russia, insieme all'austriaca Raiffeisen Bank e alla francese Societè Generale. La scorsa settimana l'istituto, riassumendo la propria esposizione in Russia ha indicato che nello scenario estremo, ossia nel caso in cui l'esposizione non possa essere recuperata e venga azzerata, l'impatto sui coefficienti di capitale sarebbe di 200 punti base. L'esposizione diretta a UniCredit Bank Russia è di circa 1,9 miliardi di euro. La controllata in Russia ha una posizione creditoria autofinanziata di 7,8 miliardi di euro a fine 2021. L'esposizione cross border nei confronti di clientela russa è , invece, attualmente pari a circa 4,5 miliardi di euro. Infine l'esposizione mark-to-market in derivati verso le banche russe è di circa 300 milioni di euro, al netto del collaterale. La massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del rublo si approssimi allo zero è di circa 1 miliardo di euro.

UniCredit offre servizi bancari ad aziende e privati in Russia, dove è presente dal 2005, attraverso 4.000 dipendenti e 70 filiali.