Expo Dubai 2020: Il padiglione Italia sarà la casa per le imprese e per i territori

La 'diplomazia culturale' dei talenti

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Quattrocento appuntamenti (circa) in sei mesi: è il programma – ancora non definitivo – degli eventi del Padiglione Italia a Dubai. "Il nostro Padiglione sarà non solo la casa delle imprese italiane, ma anche la casa dei territori e dei talenti italiani. Avremo due o tre eventi al giorno, che faranno vedere il meglio dell’Italia in una operazione di forte ’diplomazia culturale, artistica, educativa e formativa’", spiega il Commissario Paolo Glisenti. "Produrremo circa 100 eventi culturali, artistici, musicali, teatrali, operistici, coristici, di balletto, di band, legati a identità territoriali molto forti – continua Glisenti –, sarà un modo di far parlare l’Italia dando voce ai nostri territori. Ma non solo: avremo circa 300 eventi scientifici, economici, diplomatici, tutti legati ai grandi temi dell’agenda internazionale".

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L’offerta formativa è uno dei punti su cui accendere i riflettori: "Nell’aula del nostro Padiglione avremo studenti e insegnanti, sia in presenza che collegati in streaming, per interagire, per capire come stanno cambiando i percorsi educativi nel mondo, in termini di innovazione e nuove competenze per tenere il passo col mercato del lavoro". Il programma formativo è ambizioso: "Faremo master di primo e secondo livello di breve durata, per far entrare in contatto i nostri studenti con insegnanti di altre realtà. Sarà un continuo interfacciarsi con 190 Paesi e con gli osservatori internazionali. Il programma che abbiamo messo a punto è sempre di più legato ai grandi temi dell’agenda internazionale: transizione digitale, transizione ambientale, energetica, al green, il Recovery Plan dell’Europa e dell’Italia troverà nel nostro Padiglione la net generation italiana e internazionale che parlerà con noi del futuro dell’innovazione".

Un lavoro di preparazione che è già avanzato: "Stiamo lavorando con 300 scuole internazionali e 50 università italiane e tutti i loro partner, stiamo lanciando il primo Campus Arabo-Mediterraneo che debutterà ad Expo". Una collaborazione che va oltre Dubai, dice il Commissario: "Con molte università stiamo creando un’offerta di insegnamento e di didattica che porti a generare flussi di studenti, decenti e ricercatori verso l’Italia. Questa che si ritroverà a Expo Dubai 2020 è una generazione assetata di opportunità formative, educative, imprenditoriali. E ha un modello di studio, apprendimento e specializzazione spesso legato a una esperienza, personale e fisica, legata ai luoghi storici all’arte, alla cultura, alle sostenibilità dei paesaggi".

La formula mista, in presenza e a distanza, non sarà un limite ma una opportunità: "Abbiamo lavorato per fare in modo che tutta la partecipazione italiana a Expo Dubai 2020 sia un evento interattivo che può connettersi con il resto del mondo. Siamo al lavoro per fare in modo che gli eventi in presenza non escludano una partecipazione attiva e fortemente interattiva anche per chi non sarà fisicamente a Dubai. E questo vale sia per la parte di business che per gli eventi artistici e per la formazione. Expo lancerà un nuovo modello internazionale di eventi interconnessi, ibridi, in persona e non, un modello che verrà copiato e rilanciato in altre occasioni – chiude Glisenti, – dalle sfilate di moda a molte altre iniziative internazionali che così diventeranno maggiormente fruibili".