Tutte le tasse e le accise sulla benzina tra mito e realtà

Dalla guerra d'Etiopia al terremoto nelle Marche: miti e realtà sulle imposte della benzina

Una vecchia pompa di carburante

Una vecchia pompa di carburante

Milano, 23 febbraio 2021 - Guerre, terremoti, missioni Onu e persino il rinnovo del contratto degli autoferrotramvieri nel 2004. Sono solo alcune delle voci che incidono sul nostro portafogli ogni volta che ci avviciniamo alla pompa di rifornimento. Un costo finale ai consumatori sul quale incide naturalmente anche l'Iva al 22%.

Cosa sono le accise

Per accisa in economia si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Il termine deriva dal francese accise, che è dal latino medievale accisia «imposta», derivato di accidere "tagliare".

Accise sulla benzina fra mito e realtà

Esistono miti e leggende sulle accise sulla benzina. Se è vero che sono state introdotte e poi mantenute andando ancora oggi a incidere sul prezzo del carburante alla pompa è altresì vero che dal 1995 l’accisa sul carburante è definita in modo unitario e il gettito che ne deriva non finanzia il bilancio statale in specifiche attività, ma nel suo complesso.

Novant'anni di accise

La prima accisa sulla benzina risale al ventennio fascista ed è relativa al finanziamento della guerra d’Etiopia (1935-1936) con un’accisa di 1,90 lire (0,000981 euro).

Le successive sono: nel 1956 per il finanziamento della crisi di Suez:14 lire (0,00723 euro)

Nel 1963 per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont: 10 lire (0,00516 euro) 

Nel 1966 per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze: 10 lire (0,00516 euro) 

Nel 1968 per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice: 10 lire (0,00516 euro) 

Nel 1976 per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli: 99 lire (0,0511 euro)

Nel 1980 per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia: 75 lire (0,0387 euro)

Nel 1982 per il finanziamento della missione Onu durante la guerra del Libano: 205 lire (0,106 euro)

Nel 1995 per il finanziamento della missione ONU durante la guerra in Bosnia: 22 lire (0,0114 euro)

Nel 2004  per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri: 0,02 euro

Nel 2005 per l'acquisto di autobus ecologici: 0,005 euro

Nel 2009 per il terremoto dell'Aquila: 0,0051 euro 

Nel 2011 per il finanziamento alla cultura nel 2011 (da 0,0071 a 0,0055 euro) e per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica (0,04 euro)  per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana (0,0089 euro) per il decreto "Salva Italia" (0,082 euro 0,113 sul diesel)

Nel 2012 per far fronte ai terremoti dell'Emilia: 0,024 euro e per il finanziamento del "Bonus gestori" e la riduzione delle tasse ai terremotati dell'Abruzzo (0,005 euro)

Nel 2014 per il finanziamento di alcune spese del decreto Fare "Nuova Sabatini": 0,0024 euro.