Lo smart working frena la ripresa. Turismo, primavera ancora al palo

Indagine di Confcommercio: a Milano, Monza e Lodi pessimista il 90 per cento degli imprenditori

Turisti a Milano nella Galleria: con il ritorno in zona bianca si attendono più visitatori

Turisti a Milano nella Galleria: con il ritorno in zona bianca si attendono più visitatori

Milano - Il 90% delle imprese del turismo e dell’attrattività non crede in un ritorno degli affari al periodo pre-Covid. Almeno a breve. Non basta neppure la Lombardia in zona bianca (da lunedì) a far tornare la fiducia ai titolari di alberghi, bar e ristoranti. L’indagine di Confcommercio Milano (dati elaborati dall’Ufficio Studi) su un campione di 350 attività (57% ristorazione, 23% tour operator, agenzie di viaggio, guide turistiche, 20% alberghi/ricettività) lascia trasparire poca fiducia. Il 60% non crede in una decisa ripresa con la primavera avanzata e il 64% fatica ancora a rilevare effetti positivi nell’attività con la diminuzione dei contagi e il progressivo ritorno alla normalità. Sul ritorno del fatturato ai livelli pre-Covid, il 90% reputa che il clima di incertezza non permetta di fare previsioni (entro la fine del 2022 per l’8%, nel primo semestre di quest’anno l’1% ed è già tornato ai livelli pre-pandemia sempre l’1%).

La sfiducia arriva anche dai sostegni economici. Come ad esempio il mancato rinnovo della cassa integrazione Covid per la filiera turistica (e altri settori del terziario), che nel 55% delle imprese del campione si è tradotta in una riduzione del personale fra il 10 e il 30%. Oggi, però, l’intervento prioritario è il contributo per attutire i costi energetici (69%). Poi la proroga di scadenze fiscali (56%), il rinnovo della cassa Covid (46%), la moratoria dei debiti bancari (43%). "Bene il ritorno in zona bianca della Lombardia – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – ma il percorso per tornare ai livelli pre-Covid è ancora molto incerto soprattutto per il settore turistico e dell’attrattività. Pesano le perdite subite, il caro energia e le tensioni internazionali. In questa fase ancora molto critica è fondamentale sostenere le imprese con maggiori risorse e rinnovare le moratorie fiscali e creditizie". La maggiore criticità indicata dalle imprese è il calo del turismo (61%). A Milano Il 54% delle attività vede anche nello smart working uno dei freni alla ripresa. Percentuale che si alza al 73% nelle imprese di ristorazione.