Tirrenia, richiesto il fallimento del gruppo

Il Tribunale deciderà il 6 maggio se la società Cin non presenterà un cocnordato prevcentivo o un accordo completo per il salvataggio

Un traghetto di Tirrenia

Un traghetto di Tirrenia

Milano - Ex Tirrenia, per i giudici il concordato è inammissibile, si deciderà sul fallimento il 6 maggio. E' stata la Procura di Milano a chiedere il fallimento di Cin, la Compagnia italiana di navigazione del gruppo Onorato, evidenziando un passivo che si aggira sui 200 milioni e debiti scaduti per circa 350-400 milioni, di cui 180 nei confronti dell'amministrazione straordinaria dell'ex Tirrenia, sostenendo così l'insolvenza della società. Toccherà al Tribunale fallimentare decidere, il 6 maggio, sull'istanza di fallimento, mentre la società punterebbe su un accordo di ristrutturazione del debito.

La società Cin aveva presentato, nel luglio 2020, una richiesta di concordato in bianco (come era stato fatto per la capogruppo Moby)  senza però poi presentare, alla scadenza, proposta di concordato preventivo o di omologa di accordo di ristrutturazione del debito. Il 15 aprile è stata fissata l'udienza della sezione fallimentare presieduta da Alida Paluchowski nella quale il pm Roberto Fontana ha depositato istanza di fallimento, mentre i legali della Compagnia di Navigazione hanno chiesto un'ulteriore proroga dei termini che il collegio dei giudici ha però ritenuto inammissibile. I giudici civili hanno di fatto dichiarato cessati gli effetti del concordato in bianco di "protezione" dal fallimento.  Ora Cin può ancora giocarsi la carta del piano di salvataggio con un concordato preventivo o un accordo completo.

Se la società non risucisse nell'intento il 6 maggio il tribunale si pronuncerà sull'istanza di fallimento e di amministrazione straordinaria della compagnia che fa capo a Vincenzo Onorato.