Tim, fatturazione a 28 giorni e rimborsi: la condanna del tribunale. Come chiedere i soldi

Il Tribunale di Milano ha condannato la compagnia telefonica che dovrà restituire le cifre indebitamente incassate

Tim (Imagoeconomica)

Tim (Imagoeconomica)

I clienti di Tim che hanno pagato le bollette con "fatturazione a 28 giorni" avranno diritto al rimborso. Una vittoria per migliaia di consumatori che nei prossimi mesi potranno ottenere il rimborso dei soldi in più versati per gli abbonamenti. 

La sentenza

Il Tribunale di Milano ha infatti inibito la fatturazione a 28 giorni di Telecom Italia e impone alla compagnia di rimborsare i clienti che ne facciano domanda.

La conferma

"Come già accaduto nel luglio scorso al termine di un contenzioso con Wind Tre, il tribunale di Milano ha dato ragione a Movimento Consumatori e, all'esito dell'azione ordinaria promossa dall'associazione, ha inibito a Tim l'adozione e l'uso nei contratti di telefonia fissa (o di altri servizi offerti in abbinamento alla telefonia fissa) di clausole che prevedono rinnovi e pagamenti su base temporale di 28 giorni / 8 settimane, confermando così il provvedimento cautelare pronunciato nel giugno 2018".

Come chiedere i rimborsi

Così recita una nota dell'associazione dei consulmatori che inoltre aggiunge: "Tim dovrà perciò informare i consumatori interessati del loro diritto al rimborso (pubblicando un avviso sia sul proprio sito sia su alcuni quotidiani nazionali, inserendo un'informativa dettagliata in fattura ed inviando una lettera ai propri ex clienti).

I tempi

In particolare Tim dovrà accogliere, entro 30 giorni dalla ricezione delle richieste, le domande di restituzione dei corrispettivi di telefonia fissa versati dai consumatori in applicazione delle clausole o pattuizioni contrattuali illegittime".

Soldi anche ai vecchi clienti

I legali del Movimento Consumatori, Paolo Fiorio e Corrado Pinna, hanno commentato che la sentenza "riconosce ancora una volta l'illegittimità e la scorrettezza della fatturazione basata sul mese lunare anziché su quello solare, con due novità: i giudici, accogliendo la tesi di MC, hanno stabilito che l'adozione e l'uso di tale periodicità ha leso e lede i diritti e gli interessi collettivi dei consumatori, non solo con riferimento ai contratti sottoscritti tra il giugno 2017 e l'aprile 2018 (quando l'Agcom con la delibera n. 121/17/Coms ha vietato l'adozione della cadenza quadrisettimanale), ma addirittura in relazione agli abbonamenti stipulati con la compagnia dall'1 aprile 2017 (ossia dal momento in cui Tim ha abbandonato la cadenza mensile solare, per quella a 28 giorni).

I commenti

"La seconda novità della sentenza è che l'obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite dalla compagnia dovrà riguardare anche i consumatori che, pur avendo attivato un contratto di telefonia fissa all'interno del periodo 1 aprile 2017 - 5 aprile 2018, hanno poi deciso di recedere dall'abbonamento".

Secondo il segretario generale del Movimento consumatori, Alessandro Mostaccio, la strada intrapresa, in sinergia con l'Agcom, per opporsi "a una pratica commerciale scorretta, ingannevole e idonea a falsare il comportamento economico dei consumatori, è quella giusta". Il segretario ha aggiunto che l'associazione seguirà con attenzione l'operato di Tim in modo che adempia a tutti gli obblighi informativi prescritti e attivi una procedura per accogliere le richieste di rimborso da parte dei consumatori.