Irpef 2022, taglio delle tasse e assegno unico: ecco chi ci guadagna davvero

Nel giorno dello sciopero generale alcune tabelle diffuse dal ministero del Tesoro aiutano a capire chi davvero beneficerà dagli interventi previsti dal governo

Il ministro dell'Economia, Daniele Franco (a sinistra) e il premier Mario Draghi (Ansa)

Il ministro dell'Economia, Daniele Franco (a sinistra) e il premier Mario Draghi (Ansa)

Che un taglio delle tasse ci sarà è ormai cosa certa. Quello che ancora non è facilissimo da capire è chi sarà a guadagnarci maggiormente e in che misura. Grazie ad alcune simulazioni diffuse oggi dal ministero del Tesoro, ora sembra però più facile riuscire a fare un po’ di chiarezza.

Innanzitutto bisogna dire che, da quel che sembra, grazie alla rimodulazione degli scaglioni Irpef, i maggiori benefici saranno per i ceti medio-bassi. Con buona pace dei sindacati Cgil e Uil che proprio oggi hanno indetto uno sciopero contro la riforma fiscale che, secondo loro, non premia le fasce più deboli.

I VANTAGGI PER I LAVORATORI DIPENDENTI IN TERMINI ASSOLUTI

I lavoratori dipendenti che nel 2022 avranno il guadagno maggiore sul netto in busta paga sono quelli con un reddito da lavoro di 40mila euro lordi, che pagheranno 945 euro in meno di imposta. Il beneficio, sempre a questo livello di reddito, salirà a 1.772 euro nel caso di famiglia monoreddito con un figlio a carico, per effetto degli 827 euro di importo del nuovo assegno unico familiare che si aggiungerà appunto ai 945 di sconto Irpef.

Nel caso invece che i figli a carico fossero due e mantenendo fermo il reddito a 40mila euro, il risparmio salirebbe sopra i 3.000 euro (per l’esattezza 3.013) grazie ai 2.068 euro di assegno unico che si sommeranno ai 945 euro.

Per le famiglie con due redditi da lavoro, di cui uno di 15mila euro annui, i benefici maggiori si avranno invece raggiungendo i 60mila euro di reddito complessivo, con un risparmio di 2.138 euro nel caso di un figlio a carico e a 40mila euro di reddito, risparmiando 2.455 euro, se i figli a carico sono due.

Ricordiamo che le tabelle sono state messe a punto per misurare gli effetti sul reddito disponibile delle famiglie nel 2022 tenendo conto sia del taglio dell’Irpef sia dell’introduzione dell’assegno unico sia dello sgravio contributivo di 0,8 punti percentuali per le retribuzioni lorde inferiori a 35mila euro.

I RISPARMI IN TERMINI PERCENTUALI E I VARI “SCAGLIONI”

Se dai risparmi in termini assoluti come quelli sopra indicati si passa a quelli in percentuale sul reddito da lavoro, i benefici maggiori sono per i ceti più bassi. Vediamo perché.

Per i nuclei familiari monoreddito il reddito disponibile aumenta del 2,8% per i lavoratori dipendenti con 15mila euro di retribuzione lorda. Al secondo posto quelli con 40mila euro (+2,4%) e al terzo quelli con 10mila e 20mila euro, il cui reddito disponibile salirà dell’1,6%. Al quarto posto i lavoratori dipendenti che prendono 50mila euro lordi (+1,5%).

A 70mila euro il guadagno si riduce allo 0,5% e allo 0,3% oltre 80mila euro. Se il lavoratore dipendente ha il coniuge e un figlio a carico, i guadagni maggiori si hanno a 10mila euro di retribuzione lorda, con un aumento del reddito disponibile del 5,4%, poi a 40mila (+4,4%), a 30mila (+3,7%), a 25mila (+3,4%), a 15mila (+3,1%).

A 70mila euro il beneficio si riduce a 1,6%. Se i figli a carico sono due, il reddito disponibile aumenta dell’11,9% per le retribuzioni di 10mila euro lordi, del 7,5% per quelle di 40mila, del 5,4% per quelle di 30mila. Passando alle famiglie con doppio reddito da dipendente, di cui uno fermo a 15mila, con un figlio a carico, i benefici maggiori si hanno a 30mila euro (+6,4% di reddito disponibile), poi a 40mila euro (+4,5%) e a 60mila (+3,6%). Con due figli a carico, l’aumento complessivo del netto tocca il 9% a 30mila euro di retribuzione lorda totale, il 7,7% a 40mila e il 6,2% a 50mila