Addio ai pendolari svizzeri del pieno: diesel e benzina non convengono più

Gli automobilisti selvetici hanno smesso di mettersi in coda ai distributori comaschi, valtellinesi e varesini. Effetto della scelta del Governo che non ha prorogato il taglio delle accise

Benzinaio in Svizzera

Benzinaio in Svizzera

Como - È iniziato con un addio il 2023 dei benzinai comaschi, varesini e valtellinesi: quello agli automobilisti svizzeri che da Capodanno non si mettono più in coda per il pieno. Effetto della decisione del Governo di non prorogare il taglio alle accise, che aveva reso diesel e benzina italiani molti più convenienti rispetto ai prezzi applicati alla pompa in Svizzera.

Adesso che i carburanti costano 18 centesimi in più al litro, ogni convenienza è stata annullata e anzi si è arrivati al paradosso che fare il pieno di benzina costa meno a Chiasso che non a Como. Una differenza di sei centesimi il litro che però è compensata dal fatto che in Canton Ticino a quel prezzo si acquista la Verde95 a basso di numero di ottani, piuttosto scadente se paragonata a quella in vendita in Italia. In ogni caso si tratta di un colpo durissimo per tutte le stazioni di servizio disseminate lungo la fascia di confine che, negli ultimi mesi, grazie ai tagli avevano visto volare i loro fatturati.

"Una decisione inattesa e incomprensibile – spiega Daniela Maroni, presidente dei Benzinai comaschi e vicepresidente nazionale dei Gestori di impianti di carburante – Il nostro settore rischia di finire in ginocchio e molti benzinai rischiano di chiudere i battenti visto che gli sconti sono venuti meno, ma il caro energia rimane". A preoccupare gli addetti ai lavori è una nuova contrazione dei consumi, simile a quella che si era verificata l’inverno scorso e che poi aveva indotto il Governo Draghi a intervenire con il taglio delle accise nella misura di 30 centesimi al litro. La speranza – almeno nelle province di Como, Varese e Sondrio che possono contare sul fenomeno dei pendolari del pieno – è legata alla differenza di prezzo che continua a rimanere sul diesel. Infatti anche a fronte degli ultimi aumenti il prezzo alla pompa in Canton Ticino e nel Canton Grigioni continua a rimanere sensibilmente più alto, anche di 10 centesimi al litro, sufficienti per indurre chi abita nei Comuni di confine a continuare a fare il pieno in Italia.

Di sicuro a ritrovare il sorriso sono i benzinai svizzeri che, negli ultimi dieci mesi, erano stati messi in ginocchio da quella che definivano una "concorrenza sleale" da parte dell’Italia. "La decisione del Governo Meloni di non prorogare il taglio delle accise corregge una distorsione del mercato che proseguiva ormai da dieci mesi – conclude Luca Giampietro, amministratore delegato di City Carburoil – I distributori ticinesi torneranno finalmente a essere competitivi e insieme agli svizzeri anche i frontalieri faranno di nuovo il pieno qui".