Superbonus al 90% per tutti, bonus 150 euro e quoziente familiare al posto di Isee e Irpef

Le ipotesi allo studio del Governo Meloni da introdurre già nei prossimi mesi

Superbonus 90% per tutti, un nuovo Bonus 150 euro e l'introduzione (progressiva) di un quoziente familiare che sostituisca l'Isee (l'Indicatore socio economico) e modifichi le aliquote Irpef. Sono questi alcuni dei "pilastri" dei primi interventi del Governo Meloni a favore di imprese e famiglie. Vediamo quali sono gli interventi in cantiere.

Superbonus edilizio
Superbonus edilizio

Superbonus

Passerebbe dal 110% al 90% per tutti già a partire dal primo gennaio. E' quanto anticipato questa mattina dal Sole 24 ore.Il Superbonus scenderà dal 110% al 90% per i condomini, e riaprirà le porte, con la stessa percentuale, alle abitazioni unifamiliari: a patto però che siano utilizzate come prima casa da proprietari che rientrino in una soglia (ancora da fissare) di reddito, calcolata in base al quoziente famigliare.

Come funziona

Il Superbonus è la possibilità di recuperare una determinata percentuale delle spese sostenute per un intervento edilizio (fra quelli consentiti) nel corso degli anni (per il superbonus 110 sono 4 anni) attraverso la dichiarazione dei redditi. Con il 110%, ad esempio, su una spesa di 10mila euro se ne recuperavano addirittura 11mila. Per "agevolare" parte del recupero è stato introdotto anche il meccanismo della cessione del credito.

Il quoziente familiare

E' il provvedimento che nella visione del Governo Meloni dovrebbe (progressivamente) sostituire l'Isee riformando l'Irpef. Si tratterebbe in sostanza di intredurre un meccanismo (già in vigore in altri Paesi europei come la Francia) che si baserebbe su una diminuzione della tassazione (e un aumento delle agevolazioni) legato anche al numero dei componenti della famiglia e alle loro condizioni (età, disabilità...).

Bonus 150 euro

Il governo pensa di riprodurre anche il meccanismo del Bonus 150 euro anche nei prossimi mesi. Il Bonus 150 verrà riconosciuto a partire da questo mese a dipendenti, pensionati e utonomi che siano sotto una determinata soglia di reddito. Ai lavoratori dipendenti, ad esempio, il cui stipendio lordo non supera i 1.538 euro mensili, circa 6,66 milioni di persone, sarà versato direttamente in busta paga, ammesso che abbiano presentato al proprio datore di lavoro un’auto-dichiarazione che attestasse il possesso dei requisiti. Per i pensionati, invece, sarà erogato a quanti hanno uno o più trattamenti Inps inferiori ai 20mila euro annui.