Superbonus 110, proroga fino al 2023. Ecco le novità, come può cambiare e come funziona

Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri nella nota di aggiornamento del Def grazie al miglioramento delle previsioni del Pil

Lavori di ristrutturazione (Archivio)

Lavori di ristrutturazione (Archivio)

Il Superbonus 110% sulle ristrutturazioni sarà prorogato al 2023. Almeno questo è quanto stabilisce la Nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) appena approvata dal Consiglio dei ministri.

 

 

Il provvedimento

"Oggi abbiamo approvato in Conisglio dei ministri la nota di aggiornamento del Def in cui si dice, notizia attesa da molti, che continueremo sul 110%. Magari migliorandolo, magari integrandolo in un ambito di riqualificazione urbana non solo energetica". Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini parlando al Festival delle città. "I regolamenti proposti dalla commissione Ue per tagliare del 55% le emissioni al 2030 e arrivare alla decarbonizzazione al 2050 non si rispetteranno se le città non si riorganizzano. E quando parlo di città non penso solo alla mobilità ma all'efficientamento energetico, ecc", ha evidenziato il ministro. "Stiamo lavorando con la commissione competente al Senato per vedere se riusciamo ad arrivare finalmente ad una legge sulla rigenerazione urbana che è ferma da anni. Il tema politiche urbane - ha ribadito - non è solo mobilità, case popolari, ma questa visione integrata".

Le reazioni

"La conferma della proroga al 2023 del Superbonus al 110% e' un'ottima notizia. E' una misura che funziona molto bene, oltre a essere uno dei principali pilastri della transizione ecologica, che sta aiutando l'economia a ripartire. Sulle grandi potenzialità ci abbiamo sempre creduto tanto da spingere con determinazione per inserire, nella prossima Legge di bilancio, la proroga della misura". Lo dice il viceministro dell'Economia Laura Castelli, dopo l'approvazione della Nadef. 'Dopo la semplificazione delle procedure - aggiunge - abbiamo registrato un'importante accelerazione. Dare piu' tempo vuol dire consentire a cittadini ed imprese di programmare meglio gli interventi, garantendo ad una platea maggiore la possibilita' di ottenere, per i loro immobili, una maggiore efficienza da un punto di vista energetico e sismico".

Come funziona

Proprio quest'estate l'iter burocratico per ottenere il Superbonus 110% è stato semplificato. La misura che permettere di ottenere detrazioni (oppure uno sconto immediato attraverso la cessione del credito) per gli interventi di ristrutturazione che permettono di guadagnare classi energetiche.

La crescita del Pil

La fase espansiva dell'economia italiana durerà fino al 2024; in questi anni l'extra deficit sarà di quasi 77 miliardi di euro. Il quadro tendenziale mostra per il 2022 un deficit al 4,4% che diventa del 5,6% in quello programmatico, con un incremento di 1,2 punti percentuali. L'anno successivo l'indebitamento passa dal 2,4% tendenziale al 3,9% programmatico (+1,5 punti percentuali) e nel 2024 si passa dal 2,1% al 3,3% (+1,2 punti percentuali). In euro vuol dire +22,7 miliardi il prossimo anno, a cui si aggiungono 29,6 miliardi nel 2023 e altri 24,5 miliardi nel 2024 per un totale di 76,8 miliardi nel triennio.  La fase espansiva in extra deficit, per un totale di quasi 77 miliardi nel 2022-2024, avrà effetti positivi sul pil, stimati in 0,7 punti percentuali nei prossimi due anni. ''In confronto al quadro tendenziale -si legge nel documento- il sentiero dell'indebitamento netto è superiore di oltre un punto percentuale di pil a partire dal 2022. Ciò implica un impatto sul pil valutabile in quasi 0,5 punti percentuali di crescita aggiuntiva in confronto al tendenziale nel 2022. Il differenziale di indebitamento netto fra i due scenari si amplia ulteriormente nel 2023, a 1,5 punti percentuali di maggior deficit, dando luogo ad un impatto sul tasso di crescita del pil reale di quasi 0,2 punti percentuali. Nell'anno finale il differenziale di deficit si riduce a 1,2 punti, il che dà luogo ad un lieve impatto negativo sul pil, che è tuttavia sostanzialmente compensato dall'effetto ritardato dell'impulso ereditato dai due anni precedenti''. Come risultato di questi effetti, la crescita del pil nello scenario programmatico è pari al 4,7 per cento nel 2022, 2,8 per cento nel 2023 e 1,9 per cento nel 2024.

Tutti i provvedimenti

Il sentiero programmatico per il triennio 2022-24 consentirà ''di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L'assegno unico universale per i figli verrà messo a regime''. E' quanto si legge nella bozza della Nadef, approvata dal Consiglio dei ministri. Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024, si legge nel documento, ''consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le pmi e agli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi''.