TOKYO 2020 DISEGNA I CINQUE CERCHI SU SFONDO GREEN

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DALLE EMISSIONI zero ai materiali riciclati, dalla promozione della diversità alla mobilità verde, la strategia di Tokyo 2020 punta a ospitare Olimpiadi sostenibili, inclusive e innovative come mai prima d’ora, tant’è che il comitato organizzativo ha sottoscritto l’iniziativa ‘Sport per il clima’ dell’Onu per promuovere la lotta contro l’emergenza climatica anche nell’ambito sportivo, attraverso attività di comunicazione e la riduzione dell’impatto delle manifestazioni. I Giochi olimpici del 1964 hanno trasformato Tokyo, modernizzata e tirata a lucido per ospitare il resto del mondo. Ora, nel 2021, la capitale giapponese punta a realizzare i Giochi "più innovativi di sempre". Un obiettivo ambizioso basato sull’azzeramento delle emissioni, la mobilità sostenibile, l’utilizzo di materiali riciclati e la riduzione dei rifiuti.

Tokyo 2020 vuole alzare l’asticella della sostenibilità anche dal punto di vista sociale, puntando sulla promozione della diversità e dell’inclusione in tutti gli ambiti dei giochi, valori espressi anche nei loghi olimpici e paralimpici a opera dell’artista Asao Tokolo: tre forme rettangolari differenti rappresentano paesi, culture e modi di pensare diversi che insieme creano figure eleganti e armoniose, e quindi richiamano l’unione nella diversità, uno dei concetti chiave di queste Olimpiadi. La strategia sostenibile di Tokyo 2020 è divisa in cinque aree tematiche. Cambiamento climatico: i Giochi intendono utilizzare il più possibile le energie rinnovabili e raggiungere le zero emissioni di carbonio. Gestione delle risorse: le Olimpiadi di Tokyo hanno l’obiettivo di produrre zero rifiuti. Ambiente naturale e biodiversità: i Giochi contribuiranno all’idea di Tokyo di "città nella naturanatura nella città".

Diritti umani, lavoro e commercio equo: il comitato Olimpico intende seguire i principi guida della Nazioni Unite su imprese e diritti umani. Inclusione, cooperazione e comunicazione: il comitato vuole che i Giochi siano aperti a tutti e quindi inclusivi al massimo. Per quanto riguarda le emissioni, si utilizzerà il 100% di energie rinnovabili nelle strutture dove ci saranno le competizioni e nei villaggi degli atleti. Si utilizzeranno strutture già esistenti per praticamente due terzi delle attività. Inoltre gli spostamenti saranno green, con veicoli elettrici, ibridi e a idrogeno. Toyota metterà a disposizione la flotta olimpica a più basso impatto nella storia delle Olimpiadi. Sul fronte dell’economia circolare, hanno già fatto notizia le medaglie e i podi dei giochi realizzati con materiali riciclati, ma questa è solo la punta dell’iceberg della strategia per abbattere il consumo di risorse: il 99 per cento degli oggetti e dei materiali impiegati per Tokyo 2020 verrà riutilizzato o riciclato. Metallo e plastica di scarto, sono stati donati dai cittadini giapponesi e, una volta finite le Olimpiadi, torneranno alle varie città per poter costruire case e opere sostenibili. Presso 18mila stazioni di raccolta, gli abitanti di oltre il 90 per cento dei Comuni giapponesi hanno conferito quasi 80mila tonnellate di rifiuti elettronici, di cui oltre 6 milioni di cellulari, da cui sono stati estratti i metalli preziosi usati per produrre 5mila medaglie. Nonostante il Giappone sia un paese demograficamente omogeneo, dove meno del 2 per cento della popolazione è costituito da migranti, Tokyo 2020 punta a integrare i valori della diversità e dell’inclusione in tutte le sfaccettature dei giochi. Ambire al meglio, accettare il prossimo ("unione nella diversità") e creare un legame con il domani sono i concetti chiave di questa edizione.

Oltre a rispettare i principi guida dell’Onu su imprese e diritti umani ed aver siglato un accordo con l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) per tutelare i diritti dei lavoratori – scelte da non sottovalutare considerando le polemiche sui diritti umani e sulla corruzione che hanno macchiato l’immagine di Rio 2016 – il comitato di Tokyo 2020 è stato anche premiato dal Pride Index dell’associazione giapponese Work with Pride, che valuta l’implementazione delle politiche a favore dei diritti Lgbtq da parte degli enti e delle organizzazioni. Dopo il malcontento sui negoziati della Cop 25 di Madrid per via dell’ostruzionismo di alcuni governi – tra cui quello giapponese – le Olimpiadi rappresentano così un’importante occasione di riscatto per il Paese per dimostrare il suo impegno nella lotta contro l’emergenza climatica. L’appuntamento ora è alla Cop 26 di Glasgow in novembre, sperando che il Giappone stavolta si comporti meglio.