LA START UP PER ADOTTARE UN ULIVO

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ADOTTARE UN ULIVO, salvare il paesaggio toscano e ricevere a casa olio extravergine biologico. Sono le tre azioni alla base di Ager Oliva, una startup pistoiese che nasce proprio con la missione di restituire vita al patrimonio agricolo toscano. Un progetto nato nel 2015, quando Tommaso Dami, 30 anni, discendente da una famiglia che produce olio da 25, ha deciso di scrivere la sua tesi di laurea sul mercato dell’olio di oliva. A lui si sono poi uniti Ana Soto, 27 anni, laurea in Economia e Commercio Internazionale, ora a capo del marketing e del customer care, e Cosimo Lunetti, 22 anni, social media manager e drone video maker. "L’idea è partita ascoltando il grido d’allarme di Coldiretti – racconta Tommaso – sui quattro milioni di piante di ulivo abbandonate in Toscana. Un patrimonio immenso, non solo a livello ambientale, ma anche paesaggistico, storico e culturale. Uno spreco che non può lasciare indifferenti". Ecco quindi l’idea di creare una start up virtuosa per recuperarlo. Come funziona l’adozione di un ulivo? In pratica, sul sito www.ageroliva.it si sceglie la zona geografica e addirittura la singola pianta. Il costo è di 49 euro l’anno che permettono di dare un nome all’albero, seguirne l’evoluzione attraverso foto e video, visitarlo, ma anche ricevere due litri d’olio d’oliva extravergine per ogni ulivo adottato. Un’altra possibilità è quella di regalare l’adozione dell’ulivo ai propri amici, familiari o ai dipendenti, donando così un pezzo di terra toscana. Gli ulivi in questione vengono a loro volta affidati alla start up, con un regolare contratto di affitto, dagli stessi proprietari dei terreni che non riesco più a occuparsene. "La felicità delle persone che ci hanno sostenuto fin da subito è stato il nostro carburante per andare avanti in questa bellissima sfida che possiamo vincere solo diventando una grande community di aziende e privati – spiega ancora Tommaso Dami –. La nostra missione è salvare gli ulivi, ma anche contribuire a salvaguardare il territorio sempre più minacciato dal dissesto idrogeologico. Nelle zone di collina non essendo possibile industrializzare la produzione dell’olio, l’ulivo diventa un patrimonio ambientale che la Toscana rischia di perdere e che deve assolutamente essere tutelato. Si tratta di un simbolo del paesaggio agricolo collinare che ci rappresenta in tutto il mondo. Abbiamo trovato intorno a noi sostegno e motivazione: recentemente siamo stati supportati dall’influencer toscana Diletta Secco, che ha adottato un ulivo abbandonato e promosso il nostro progetto sul suo profilo Instagram".

Una volta formalizzata l’adozione, il team di Ager Oliva provvedo a tutte le cure del caso. Durante l’anno viene effettuato il taglio di eventuali rami infestati e secchi, viene sfalciata l’erba intorno alla pianta, sistemati gli argini e le fosse limitrofe, tagliati quindi i polloni (rami sterili che tolgono nutrimento all’albero) che crescono alla base del tronco. Poi si passa alla concimatura organica delle piante. "Molto spesso gli ulivi abbandonati presentano varie malattie e un’evidente mancanza di nutrimenti – spiegano –. Per questo si interviene con trattamenti biologici per eliminare il problema. Con la potatura si ripristina la chioma e si porta la pianta nella situazione ottimale per il frutto". Tra ottobre e novembre vengono raccolte le olive e, in 24 ore, vengono portate in frantoio per la spremitura a freddo. Lo stoccaggio dell’olio avviene in tini di acciaio per non far modificare le qualità organolettiche, prima dell’imbottigliamento e della spedizione. A questo punto arriveranno a casa due litri di olio per pianta. Ad adottare sono tanti soggetti diversi: famiglie, bambini, ma anche aziende che hanno scelto di impegnarsi nella tutela dell’ambiente aderendo a un progetto che lega l’amore per la natura alla difesa del patrimonio storico e paesaggistico locale. Al momento la start up sta gestendo 600700 ulivi, in gran parte in provincia di Pistoia. Ma l’obbiettivo è estenderlo prima possibile a tutta la Toscana.