LA GUERRA DELL’AGENZIA DELLE DOGANE PER TUTELARE IL MADE IN ITALY

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PIÙ DI 53 MILIONI di prodotti sanitari ‘Covid 19’ requisiti nel 2020, soprattutto mascherine e guanti, perché non conformi alle normative e circa 23 milioni di prodotti sequestrati. Si trattava di beni destinati ad ospedali, case di cura ed enti pubblici, che se utilizzati avrebbero messo in pericolo la salute dei cittadini italiani durante la pandemia. E quasi 13 milioni di beni contraffatti sequestrati, sempre nel 2020, per la gran parte provenienti da Cina e Honk Kong: quantità in crescita del 262 per cento rispetto al 2019. Sono davvero impressionanti i numeri diffusi qualche giorno fa dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, in occasione della presentazione del ‘Libro Blu’ annuale che raccoglie i risultati dell’attività dell’Agenzia. Perché c’è un presupposto vitale, di cui troppo poco si parla, da realizzare prima di costruire un sistema-Paese più sostenibile e orientato sui paradigmi della qualità: è la capacità di contrasto alla contraffazione e agli altri reati connessi al traffico globale delle merci. La cui assenza rischia di vanificare qualsiasi strategia di Governo e imprese per la conquista di una posizione di leadership nella corsa internazionale alla sostenibilità.

Da questo punto di vista, la globalizzazione ha creato purtroppo le condizioni ideali per spiazzare le produzioni italiane: all’antica capacità di copiare e replicare in ogni angolo del mondo beni e marchi tipici del made in Italy, senza tutele sostanziali per i produttori ‘originari’, si è unita la possibilità di distribuirli dovunque, in tempi e con costi particolarmente competitivi. Nonostante le produzioni italiane siano storicamente le più colpite da questa piaga, il fenomeno è stato colpevolmente sottovalutato per molti anni dalle nostre istituzioni e dalla stessa opinione pubblica, che hanno considerato contrabbando e contraffazioni reati minori da osservare con indifferenza (o addirittura con benevolenza). Oggi siamo di fronte, tuttavia, a una possibile svolta in questo ambito, anche grazie ad una maggiore consapevolezza dei gravi rischi economici, per la sicurezza e la salute generati dalla contraffazione. L’Italia sembra essersi dotata finalmente di una forza di contrasto efficace: lo dimostrano proprio i numeri contenuti nel Libro Blu.

La ‘nuova’ Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, profondamente riorganizzata e riqualificata dall’economista Marcello Minenna sulla base di modelli manageriali, sta giocando una partita decisiva per garantire al sistema Italia la "tenuta del campo da gioco" nella partita globale della qualità sostenibile. Non c’è solo il lavoro quotidiano degli uomini che operano sulle frontiere – dai porti agli aeroporti – e nei laboratori chimici, tutti impegnati nella verifica e nel sequestro (tra gli altri) di tonnellate di rifiuti tossici e stupefacenti, farmaci contraffatti e giocattoli pericolosi, capi di abbigliamento e tessuti contraffatti. Nell’anno che ha fermato l’Italia e il mondo, è stato particolarmente prezioso l’impegno dell’Agenzia per garantire la qualità e la sicurezza di mascherine e dispositivi sanitari: un impegno messo in campo fin dai primi giorni, come hanno riconosciuto i ministeri competenti, nonostante l’estrema complessità e incertezza del contesto nel quale le istituzioni italiane e globali erano chiamate ad acquisire rapidamente gli strumenti di contrato e a identificare i requisiti necessari per la loro efficacia. Anche in questo caso i dati parlano chiaro: nel periodo aprile-dicembre 2020, l’Agenzia ha sdoganato 7,75 miliardi di ‘beni Covid-19’, tra cui 3,7 miliardi di mascherine, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro.

Naturalmente la tutela del made in Italy è missione ambiziosa e particolarmente impegnativa, che necessita di strategie e strumenti ad hoc. Tra questi è particolarmente interessante l’ingresso in campo, nei prossimi mesi, di Qualitalia: un nuovo strumento, gestito dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, che dovrà certificare origine, caratteristiche distintive, filiera produttiva di provenienza dei prodotti del made in Italy. Se funzionerà, sarà uno scudo potente a tutela delle nostre produzioni.

fdelzio@luiss.it @FFDelzio