"BENE IL RINVIO DELLA PLASTIC TAX MA NON BASTA"

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È STATO ACCOLTO positivamente dalle aziende del comparto dei soft drink il rinvio a gennaio 2022 dell’entrata in vigore della Plastic Tax, contenuto nella bozza del Decreto Sostegni-bis. Una boccata di ossigeno per un comparto tra i più colpiti dalle misure restrittive attuate nei confronti dell’Horeca, ma l’obiettivo, come spiega Giangiacomo Pierini (nella foto), presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le aziende produttrici di bevande analcoliche, è giungere all’abolizione di una tassa che drenerebbe ulteriore liquidità necessaria per la ripartenza.

"Bene il rinvio della Plastic Tax, è un segnale importante di attenzione da parte del Governo. Ma il problema è solo rinviato – dichiara Giangiacomo Pierini – . A gennaio 2022 le aziende del comparto si troveranno ad affrontare una doppia tassazione con l’entrata in vigore di Plastic e Sugar Tax, con ripercussioni sulla domanda stimate nella misura del -10% e costi da nuovi tributi pari al 15% del fatturato. Una misura incoerente con i progetti di rilancio del settore che ha perso il 40% in valore nel 2020 e non ha goduto di alcun ristoro. Occorre, invece, lavorare insieme al Governo per individuare nuove strade che favoriscano gli investimenti in innovazione e ricerca, vero driver per la ripartenza e la crescita sostenibile".

Nel 2021 – secondo l’associazione – a causa delle misure restrittive adottate nei primi mesi dell’anno, il trend negativo è proseguito e la contrazione delle vendite a marzo 2021 ha raggiunto il -57%, rispetto al marzo 2019.

Negli ultimi anni – secondo Assobibe – le aziende che producono bevande analcoliche hanno ridotto l’impiego di materia prima vergine attraverso programmi di light weighting, con l’obiettivo di arrivare a impiegare imballaggi riciclabili al 100% e bottiglie con un contenuto minimo del 50% di plastica riciclata entro il 2025. Inoltre, entro il 2030 le bottiglie in Pet saranno realizzate al 100% di materiale riciclato. "Continueremo a fare la nostra parte – conclude Giangiacomo Pierini – ma è essenziale una riflessione seria su una fiscalità che aiuti e sostenga i consumi, oltre a misure che facilitino la raccolta differenziata e l’approvvigionamento di Pet in coerenza con i principi di circolarità".