Si passerà dal business all’economia della cura

Una ricerca sui nuovi bisogni e le necessità aziendali

Andrea Fontana (foto), sociologo della comunicazione, dei media narrativi, pioniere dello storytelling in Italia, presidente di Storyfactory, supporta Performance Strategies, agenzia che da 10 anni ispira manager, Ceo e imprenditori nella trasformazione delle aziende. "Lo scenario delle organizzazioni e le nuove esigenze di apprendimento e comunicazione" è la prima ricerca sui nuovi modi di imparare e comunicare nell’era del Covid e dei grandi cambiamenti in corso. Nella ricerca sono state coinvolte 214 aziende italiane di diversi settori: industria e manifatturiero, finanziario, distribuzione, consulenza, servizi, sia ambito B2B che B2C e sono stati ascoltati presidenti, Ceo, direttori generali, imprenditori, manager e C-Level. Quello che è emerso è la consapevolezza di una radicale modifica delle regole del gioco di fare impresa, un cambiamento non lineare, che segue leggi caotiche, imprevedibile, che non può essere programmato, ma dai cui esisti non si torna indietro, catastrofico. Non a caso il 97,50% delle 214 aziende interpellate ritiene che questa pandemia abbia modificato le regole soprattutto nell’area marketing e comunicazione (30%), commerciale e customer care (19%), hr e training (18%), it e security (13%), produzione logistica e acquisti (11%), ricerca e sviluppo (9%), amministrazione e finanza (5%), affari istituzionali e legali (5%). Praticamente tutte.

Come sarà il mondo cui stiamo andando incontro? La risposta perentoria che emerge è che ci sarà estremo bisogno di nuova organizzazione e visione del lavoro per produrre valore (92%), di forte desiderio di apprendimento, a tutti i livelli (59%), di urgenza nel far fronte a incertezza (35%), di risposte concrete alle preoccupazioni (29%). Grandi sfide per i leader che da “capi autorevoli” dovranno diventare care-giver, cioè “guide capaci di curare”, di essere presenti e vicini a dipendenti e clienti, come evidenziano le parole degli stessi intervistati, perché garantire standard di serenità e fiducia, soprattutto nei momenti più critici, è ciò che mantiene alto il livello della performance. Emerge quindi l’urgente necessità di sviluppare un’economia della cura.