Benzina e diesel, stop al taglio delle accise: pieno più caro di 18 centesimi al litro

Il governo non ha confermato la misura varata lo scorso marzo da Draghi. Dall'1 gennaio 2023 i carburanti tornano a 'prezzo pieno'

Benzina e gasolio, torna il prezzo pieno. Nella Manovra 2023, infatti, il governo non ha confermato il taglio delle accise sul carburante varato a marzo dall'esecutivo Draghi che valeva uno scontro di 18 centesimi al litro (in realtà 30 centesimi al litro fino allo scorso novembre, prima di essere ridotto sempre dal governo Meloni).

Il taglio delle accise prima ridotto è dato dunque ora eliminato, così dall’1 gennaio 2023 benzina e diesel costeranno di più. Una decisione che ha provocato malumori tra le associazioni dei consumatori, anche perché oltre al rincaro diretto per i cittadini si dovrà fare i conti con un probabile aumento del prezzo delle merci, già alle prese con l'inflazione, dal momento che aumenterà in generale il costo del trasporto su gomma. La reintroduzione della 'tassazione piena' sui carburanti, dall'altra faccia della medaglia, permetterà però allo Stato di recuperare ingenti risorse: si calcola infatti che dal 22 marzo al 30 novembre 2022, quando lo 'sconto' era di 30 centesimi, la misura è costata alle casse statali ben 7,3 miliardi di euro. 

Inoltre, a mitigare l'impatto della perdita dello sconto c'è il calo del prezzo dei carburanti, sia benzina che diesel, sulla scia del calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali (oggi il greggio vale 78,6 dollari al barile, il Brent 83,7 dollari). Secondo le rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, tra il 19 e il 25 dicembre il prezzo medio nazionale della benzina è sceso a 1,625 euro al litro, come non succedeva da giugno 2021; il diesel è invece arrivato a 1,689 euro, il livello più basso dallo scorso 31 gennaio (ormai quasi un anno fa).