Ristori, arrivano 9,5 miliardi da Draghi: fino a 150mila euro a impresa e partite Iva

Le ultime novità sul decreto Sostegni che il governo Draghi sta per vavare

Industria, produzione giugno in calo

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Arrivano i contributi a fondo perduto da mille a 150mila euro per tutte le attività andate in rosso causa del Covid.

A chi spettano

L'identikit dei beneficiari? Ricavi non superiori a 5 milioni di euro pre-crisi e perdite pari a oltre un terzo nell'annus horribilis della pandemia rispetto al 2019. Il dl 'Sostegni', primo decreto economico del governo Draghi, manda in soffitta il criterio rigido dei codici Ateco indennizzare le attività colpite dai lockdown estendendo la platea anche a quanti erano rimasti esclusi dalle varie riedizioni dei ristori. 

Il decreto

Il costo complessivo dell'operazione per il sostegno all'economia, secondo quanto emerge dalle relazioni della bozza del dl, sarà di quasi 9,5 miliardi dei 32 miliardi complessivi di risorse stanziate per questo decreto con lo scostamento di bilancio di gennaio varato dal precedente governo. No ai furbetti dei ristori però: l'Agenzia delle Entrate anche in questa quinta edizione provvederà all'esborso dei contributi ma anche al recupero di eventuali aiuti indebitamente percepiti.

Le cifre

Nel dettaglio i nuovi contributi a fondo perduto andranno da un massimo di 150mila euro ad un minimo di mille euro per le persone fisiche e duemila per le imprese. L'ammontare è calcolato in base alla differenza tra il fatturato di gennaio e febbraio 2021 con quello di gennaio e febbraio 2019 applicando tre percentuali: 20% per le imprese con ricavi o compensi nel periodo di imposta 2019 non superiori a 400mila euro, 15% per quelle con ricavi fino a un milione di euro e 10% per le partite Iva con ricavi fino a 5 milioni di euro. A scelta del contribuente il risarcimento potrà essere erogato come contributo diretto, oppure riconosciuto sotto forma di credito d'imposta utilizzabile in compensazione tramite modello F24.

Le critiche

Il modo in cui sarebbero parametrati i ristori nel decreto Sostegno non aiutano il settore matrimoni ed eventi e vanno corretti radicalmente. Lo afferma Serena Ranieri, presidente di Federmep, la federazione che raccoglie le imprese e i liberi professionisti del settore matrimoni ed eventi privati, commentando le indiscrezioni sui contenuti del dl Sostegno. "Vogliamo sperare che le indiscrezioni che circolano sul decreto Sostegno - dichiara Ranieri - siano solo una bozza. O meglio, uno scherzo. Peraltro di cattivo gusto. Carnevale è finito. Ed è finita anche la pazienza delle cinquantamila imprese e delle centinaia di migliaia di lavoratori del settore 'matrimoni ed eventi privati'. Gennaio e febbraio, quelli su cui sarebbero parametrati i ristori, sono i mesi in cui le nostre attivita', ferme praticamente da un anno, lavorano meno. E come noi, ad esempio, anche le attivita' nelle citta' d'arte e quelle del turismo estivo. A trarre benefici da questo criterio saranno essenzialmente le imprese del turismo invernale, per le quali peraltro e' previsto un fondo a parte. Non vogliamo guerre tra categorie, ma le forze di governo prendano atto che se non correggeranno radicalmente la norma avranno sulla coscienza migliaia di imprese e di posti di lavoro".

"Se vogliono confrontarsi per capire cos'e' l'economia reale - prosegue - siamo a disposizione sin da ora. A meno che la scelta di gennaio e febbraio non sia un modo furbesco per non aiutare le aziende del nostro e di altri settori. Aziende che non sono decotte, ma che difficilmente riusciranno a reggere l'urto di piu' di un anno di inattivita'". "Sino ad oggi abbiamo percorso la strada del dialogo e del confronto - conclude - ma se non interverranno radicali modifiche l'esasperazione montera' sempre piu'".