Riscatto laurea gratuito: a chi è rivolto, come funziona e quanto costerebbe allo Stato

La proposta è sostenuta dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. In Germania si riscattano senza pagamento anche due anni delle superiori

Inps, disponibile simulazione del riscatto laurea (ImagoE)

Inps, disponibile simulazione del riscatto laurea (ImagoE)

Roma - Sì alla proposta di riscatto gratuito della laurea da indirizzare alla pensione di garanzia per i giovani, ma attenzione ai costi: il riscatto gratuito si tradurrebbe in un esborso importante per le casse dello Stato, tra i 4 e i 5 miliardi l'anno. E' il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ad appoggiare l'ipotesi al centro del dibattito politico. Allo stesso tempo, però, Tridico mette in guarda dall'impatto sui conti: "Il riscatto della laurea ha due caratteristiche positive, incentiva il giovane e contribuisce all'aumento delle skills in un Paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell'Unione Europea. Oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all'ingresso mercato nel mercato del lavoro", ha spiegato nel corso dell'audizione alla commissione lavoro della Camera, ricordando come in Germania addirittura sia possibile il riscatto gratuito anche di due anni delle scuole superiori.

Cos'è il riscatto della laurea

Il riscatto della laurea è un’operazione che permette, previo pagamento di un onere, di fare valere gli anni di studio come effettivi anni di contribuzione presso la propria cassa previdenziale. Anche chi non ha ancora iniziato l'attività lavorativa può riscattare gli anni di studi universitari. La proposta sostenuta dal presidente dell'Inps pare indirizzata in particolare ai giovani, in modo da incentivare lo studio. Il riferimento ai ragazzi è importante perché sono coloro che ricadono interamente nel sistema contributivo, quelli cioè più penalizzati nel calcolo ai fini pensionistici.

A chi è rivolto e titoli di studio

La condizione imprescindibile per effettuare questa operazione è avere conseguito il titolo di laurea e i periodi non devono essere coperti da altra contribuzione obbligatoria. La richiesta può essere fatta in qualsiasi momento. I titoli accademici riscattabili sono i diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre); i diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro e non superiore a sei anni); i diplomi di specializzazione che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni; i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge; laurea (durata triennale) e laurea specialistica (durata biennale). La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l'attività lavorativa in Italia o all’estero.

Sistemi "retributivo" e "contributivo"

L'onere di riscatto dei periodi del corso di studi universitario è determinato con le norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.

  • Periodi da riscattare che si collocano nel "sistema retributivo". Se i periodi oggetto di riscatto si collocano nel sistema retributivo, l’importo della somma da versare è determinata con i criteri previsti dall’articolo 13 della legge 12 agosto 1962, n. 1338 (riserva matematica); l’onere varia in rapporto a fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso e le retribuzioni percepite negli ultimi anni. Il costo dell’operazione comportante il calcolo della riserva matematica viene a identificarsi con il capitale di copertura corrispondente alla quota di pensione che a seguito del riscatto risulta potenzialmente o effettivamente acquisita dall’interessato (beneficio pensionistico).
  • Periodi da riscattare che si collocano nel "sistema contributivo". Relativamente ai periodi da riscattare per i quali la relativa quota di pensione andrebbe calcolata con il sistema contributivo, il corrispondente onere è invece determinato applicando l'aliquota in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto, nella misura prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria dovuta alla gestione pensionistica dove opera il riscatto stesso. La retribuzione cui va applicata la predetta aliquota contributiva è quella assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda ed è rapportata al periodo oggetto di riscatto. Ai fini del calcolo della pensione, la rivalutazione del montante individuale dei contributi afferente ai periodi oggetto di riscatto ha effetto dalla data di presentazione della domanda.   

Riscatto agevolato e costi

Nel 2021 è stato introdotto un sistema agevolato che permette di riscattare gli anni (massimo 5) versando fino a 25mila euro, mentre con i calcoli tradizionali (parametrati alla retribuzione effettiva) si poteva arrivare a cifre anche di 80mila euro. Ma quanto costa attualmente riscattare una laurea con il sistema agevolato? Per il 2021, secondo le indicazioni dell'Inps, il costo è pari a 5.264,49 euro per ogni anno di laurea. La norma prevede che non possano essere riscattati gli anni "fuori corso" quindi si va da un massimo di 26.322,45 euro per un corso di laurea di 5 anni a un minimo di 21.057,96 per un corso di 4 anni.​ La cifra in questione può essere rateizzata, senza applicazione di interessi, fino a un massimo di 10 anni. Facendo due rapidi calcoli, utilizzando tutti i 10 anni di rateizzazione si otterrebbe una cifra intorno ai 220 euro al mese per una laurea di 5 anni e di circa 175 euro per una di 4 anni (centesimo più centesimo meno). Il contributo annuale agevolato può essere dedotto al 100% dall’imponibile fiscale. Se uno non riuscisse più a pagare o volesse rinunciare dopo aver avviato i pagamenti e la rateizzazione, i periodi fino a quel punto riscattati rimarrebbero validi come sconto sull'età pensionabile.