Rinnovato il contratto degli Enti locali: aumenti anche per dipendenti di Comuni e Regioni

Gli incrementi salariali riguardano oltre 430 mila lavoratori italiani. In arrivo anche gli arretrati

Dipendenti pubblici

Dipendenti pubblici

Nel pomeriggio di giovedì 4 agosto è stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali il contratto nazionale di lavoro del comparto Funzioni locali che rappresenta i dipendenti dei Comuni, delle Province, della Regione, della Camera di commercio oltre che delle case di riposo (ex IPAB) e delle aziende speciali.

Il contratto

"Il contratto sottoscritto, che arriva al termine di un lungo confronto e dopo la stipula del contratto delle Funzioni Centrali e della Sanità, rappresenta un grosso passo avanti in termini di valorizzazione del personale e di incremento economico", spiegano dalla Cgil.

Quando arriveranno gli aumenti

Ora occorrerà attendere l’iter previsto dalla legge per vedere riconosciuti in busta paga gli incrementi economici ovvero il benestare della Corte dei Conti ed il parere del governo e della conferenza Stato–Regioni: nonostante la crisi di governo, ci attendiamo a breve la conclusione del percorso perché gli aumenti abbiano effetto già da dicembre 2022", spiegano dalla Cgil.

I dipendenti interessati

L’Aran (L'Agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni) e i sindacati hanno sottoscritto ieri l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto delle Funzioni locali per il triennio 2019-2021. Il contratto riguarda circa 430mila dipendenti di Regioni, Province e Comuni.

L’accordo si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale.

Gli aumenti

L’incremento retributivo medio del comparto è pari a euro 100,27 mensili per tredici mensilità. Considerando anche le risorse aggiuntive dello 0,55% e 0,22%, l’incremento mensile arriva a 117,53 euro. Gli arretrati medi del contratto sono pari a circa 1.727,63 euro.

La classificazione del personale

È stata operata una revisione del sistema di classificazione del personale adeguandolo alle peculiari esigenze organizzative e gestionali degli enti. A completamento, è stata prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, aumentandone la rilevanza.

Le progressioni economiche

È stato delineato, inoltre, un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali prevedendo “differenziali stipendiali”, ossia incrementi stabili del trattamento economico finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti.

Polizia locale e servizi educativi

Nell’ipotesi è stata anche individuata una soluzione classificatoria per il personale della Sezione educativa e scolastica, e ulteriormente specificata la disciplina della sezione della Polizia locale, rivedendo il regime di alcune indennità. Vengono riconosciuti degli incrementi economici al personale operante nei servizi educativi, nella Polizia Locale o che abbiano la necessità di essere iscritti ad un albo per svolgere la propria professione (ad esempio gli assistenti sociali) e vengono finalmente inquadrati correttamente nella categoria dei funzionari, la più alta, sia gli infermieri operanti nelle case di riposo che il personale educativo.

Valutazione del personale

Viene introdotto un sistema di scatti nello stipendio (chiamato differenziali stipendiali) dove, accanto alla valutazione del personale, si aggiunge un meccanismo che valorizza l’anzianità di servizio e la formazione.

Il giorno festivo infrasettimanale

È stata poi introdotta un’importante novità relativa alla disciplina del giorno festivo infrasettimanale per il personale turnista. Istituita, infine, una nuova Sezione per le professioni ordinistiche nella quale viene ricompreso il personale le cui mansioni richiedono obbligatoriamente l’iscrizione a Ordini professionali.

Smart working

Disciplinato, come era già avvenuto per le Funzioni centrali, anche il lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.

Malattia grave e licenziamento

Altri importanti passi avanti sono fatti nella tutela del personale estendendo il periodo in cui non scatta il licenziamento per chi si deve sottoporre a terapie salvavita e nella definizione di regole per il lavoro agile che diventa una diversa modalità di rendere la propria prestazione senza ridurre il servizio alla cittadinanza e senza ledere i diritti dei dipendenti che ne usufruiscono.

"Nei 19 mesi del Governo Draghi - che il 10 marzo 2021 ha firmato a Palazzo Chigi con i sindacati il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale -  quello del comparto Funzioni locali è il terzo contratto sottoscritto all'Aran dopo Funzioni centrali e Sanità. Sono state avviate le trattative anche per il personale di Istruzione e ricerca. Al Dipartimento della Funzione pubblica sono stati invece sottoscritti gli accordi per il comparto Sicurezza e Difesa, per i Vigili del Fuoco e per la carriera prefettizia", si legge sul sito del ministero della Pubblica amministrazione.