Trasporto pubblico locale, rinnovato il contratto. Niente sciopero. Le cifre degli aumenti

L'intesa riguarda oltre 120 mila lavoratori con il Ccnl Autoferrotranvieri-Internavigatori

Metropolitana a Milano

Metropolitana a Milano

Rinnovato, dopo una lunga vertenza contrassegnata anche da cinque scioperi nazionali di bus e metro, il contratto nazionale di lavoro del trasporto pubblico locale. Risultato che porta alla revoca da parte dei sindacati di quello che sarebbe stato il sesto stop di 24 ore e senza fasce di garanzia in calendario il prossimo 30 maggio.

Quanti lavoratori interessa?

L'accordo interessa 120 mila lavoratori e lavoratrici: autisti, macchinisti, personale amministrativo e di stazione.

La vertenza

Scaduto il 31 dicembre 2017, il Ccnl degli Autoferrotranvieri-Internavigatori è stato siglato dalle associazioni datoriali Agens, Anav e Asstra e dalle oganizzazion sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna.

Gli aumenti in busta paga

In una stagione in cui i rinnovi sono quantomai cruciali per i lavoratori - sono quasi 8 milioni quelli in attesa - per dare ossigeno a salari e potere d'acquisto, erosi dal caro-prezzi. Il contratto Tpl riguarda il triennio 2021-2023, prevede un aumento medio di 110 euro ed una tantum di 500 euro per la vacanza contrattuale (a copertura del periodo gennaio 2021-giugno 2022, di cui 250 euro arriveranno in busta paga a luglio 2022 e 250 euro a novembre 2022).

Il triennio 2018-2020 era stato regolato da un accordo per la parte economica, fatto a giugno 2021. Per quanto riguarda gli incrementi, in particolare 90 euro sono destinati all'aumento tabellare medio mensile, 8 euro alla nuova indennità ferie e 12 euro mensili all'assistenza sanitaria integrativa da gennaio 2023.

Il referendum

Come semper, l'accordo sarà ora sottoposto a referendum dei lavoratori. Soddisfatti i sindacati per il risultato che arriva ad una categoria che, ricordano, neppure nei mesi più duri della pandemia si è fermata. Ma ora chiedono di andare avanti sulla riforma del settore, con investimenti per modernizzare e migliorare i trasporti.

Sciopero revocato

Intanto lo sciopero del prossimo 30 maggio «verrà revocato, avendo chiuso positivamente una lunga vertenza per un contratto scaduto da più di 4 anni», sottolineano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna.

I commenti

Un rinnovo considerato importante, su cui si esprime positivamente anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando: «Finalmente», era scaduto da «troppo tempo, tanto più in tempi di inflazione. Lavoreremo come in questo caso per sostenere le parti e arrivare rapidamente ai rinnovi».

Un settore su cui lo stesso ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, tiene accesi i riflettori perché è necessario, dice, sviluppare l'uso del trasporto pubblico, «ancora molto basso soprattutto nel Mezzogiorno» e nelle periferie delle città, «dove la qualità del servizio è insoddisfacente e c'è una maggiore propensione a ricorrere all'auto privata». Disincentivando quindi l'uso dell'auto e creando piattaforme digitali per facilitare la pianificazione degli spostamenti e la scelta dei mezzi, anche in base alle emissioni inquinanti.

Gli investimenti previsti nel settore

Importanti sono del resto le risorse a disposizione: in totale, ricorda il ministro, sono previsti investimenti per il trasporto rapido di massa pari a 8,7 miliardi; 3 miliardi per autobus green urbani ed extraurbani, 600 milioni per nuovi treni Tpl, 200 milioni per le piste ciclabili nei centri urbani.