Reddito di cittadinanza 2022: come cambia. Importo dell'assegno, decurtazioni, controlli

Accolti i suggerimenti del comitato scientifico. Ecco quali sono le modifiche più importanti

Reddito di cittadinanza: è il momento della "riforma"

Reddito di cittadinanza: è il momento della "riforma"

C'è il reddito di cittadinanza fra i capitoli affrontati all'interno della manovra 2022 che attende di essere discussa dal parlamento. La misura, introdotta all'epoca del governo gialloverde a trazione Lega-Movimento 5 Stelle e, successivamente, confermata dall'esecutivo giallorosso fondato sull'asse Pd-M5S, è sempre stata fra le più discusse. Più che la natura del provvedimento - varato per garantire un sostegno economico alle persone inattive - sono finiti nel mirino i suoi effetti, con molte persone che hanno preferito "adagiarsi" sulla percezione del sussidio, piuttosto che intraprendere i percorsi di reinserimento nel mercato del lavoro che sarebbero dovuti essere il "lato B del disco". Questo anche per alcune lacune presenti all'interno della legge. Un quadro a cui si sono aggiunti abusi e illeciti, venuti a galla grazie a una serie di operazioni delle forze dell'ordine. In cui, fra l'altro, è stato accertato che a ricevere l'assegno erano anche, in alcuni casi, malavitosi conclamati.

Da qui l'esigenza di una "stretta", che il governo ha inserito nel testo della Legge di Bilancio. Gli aggiornamenti - proposti da un comitato scientifico nominato per studiare il tema - sono stati confermati nel vertice di oggi a Palazzo Chigi, alla presenza del premier Mario Draghi e dei ministri Andrea Orlando (Lavoro), Steano Patuanelli (Politiche agricole) e Renato Brunetta (Pubblica amministrazione). Ora, come tutta la manovra, le proposte passeranno al vaglio del parlamento.

  1. Rifiuti
  2. Famiglie 
  3. Affitto
  4. Stranieri
  5. Importo
  6. Offerte congrue 
  7. Controlli

Rifiuto delle offerte di lavoro

Il cambiamento più importante riguarda proprio la questione politiche attive e reinserimento nel mondo del lavoro. Al primo rifiuto di un'offerta di occupazione, infatti, l'importo del reddito di cittadinanza verrà decurtato. Se arriverà un "niet" anche alla seconda proposta di lavoro, al beneficiario sarà tolto il sostegno economico. 

Famiglie numerose e single

Le famiglie numerose (in particolare quelle con figli minorenni a carico) riceveranno un assegno più alto. In parallelo ai single e alle famiglie più piccole verranno assegnati importi minori. Due esempi, in un senso e nell'altro. Se le modifiche verranno accolte dall'aula una famiglia di sei componenti con quattro figli senza redditi e in affitto potrà avere fino a 1.540 euro al mese di assegno a fronte dei 1.330 attuali, mentre un single si fermerà a 450 euro al mese

Contributo per l'affitto

Il contributo per l'affitto non dovrebbe essere più uguale per tutti i nuclei ma dovrebbe venire calcolato in base all'ampiezza della famiglia.

Assegno per gli stranieri

In questo caso la proposta è di ridurre da 10 anni a 5 anni il periodo di residenza in Italia necessario per ricevere il reddito di cittadinanza. Si tratterebbe, dicono dal comitato scientifico, di un compromesso "ragionevole e in linea con l'Ue" sul tema sostegni alla povertà. Allo Stato costerebbe 300 milioni e permetterebbe di includere nella platea dei beneficiari altre 68 mila famiglie.

Calcolo dell'importo

Secondo gli esperti del comitato per il calcolo dell'importo dell'assegno il reddito da lavoro andrebbe considerato per il 60% e non l'80%.

Offerta di lavoro congrua

Perché un'offerta di lavoro a un percettore di reddito di cittadinanza sia considerata "congrua" - e quindi oggetto di valutazione nel momento in cui ci troverà a giudicare il rifiuto della stessa - dal punto di vista temporale il contratto proposto dovrebbe obbligatoriamente superare il mese, senza però andare oltre una durata di tre mesi «per incoraggiare - fanno sapere dal comitato - persone spesso molto distanti dal mercato del lavoro ad entrarvi e fare esperienza".

Sul fronte della distanza dalla residenza del beneficiario, invece, l'offerta dovrebbe arrivare da un'azienda (o ufficio o altro datore di lavoro) che abbia sede entro ottanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o sia comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta. Più rigoroso l'approccio sulla seconda offerta. Che, ai fini della valutazione sulla conferma del reddito di cittadinanza, potrà essere collocata ovunque nel territorio italiano.

Controlli più frequenti

E' già inserito nel testo della manovra il giro di vite sui controlli. Saranno potenziate, infatti, le verifiche ex ante dei requisiti di residenza e patrimoniali.