Prezzi di gas, nichel e legno in aumento: rischiano mobili, auto, viti e imballi

Anche le materie prime secondarie destabilizzano il futuro delle Pmi. "Soldi agli ammortizzatori"

Continua la corsa del prezzo del gas

Continua la corsa del prezzo del gas

Non è solo il prezzo dell’energia a rendere instabile l’economia e a minacciare la fragile ripresa post-Covid delle migliaia di Pmi lombarde. Se il conto al distributore di 30-40 centesimi in più mette a rischio l’autotrasporto e il caro-corrente fa penare aziende siderurgiche come quelle agricole, la quasi scomparsa dai mercati del nichel, l’aumento dei prezzi dell’ammoniaca e dei nitrati in generale passano quasi sotto silenzio, come pure l’impennata dei prezzi del legno. Eppure sono tre elementi indispensabili alla vita di grandi, piccole e minuscole imprese lombarde.

Il nichel , di cui la Russia è terzo esportatore netto nel mondo, è componente indispensabile in molte lavorazioni meccaniche, ma serve anche come componente dei pigmenti delle ceramiche ed elemento per catalizzatori destinati all’industria chimica. E, naturalmente, serve anche per confezionare le batterie delle auto elettriche. La crescita registrata è del 40,3% nelle ultime due settimane, un aumento che si inserisce in un trend già in crescita (+72,7% a febbraio 2022 rispetto al pre Covid). E ora l’export arriva - solo - da Indonesia e Filippine. A costi di trasporto assai più elevati. L’acciaio era già aumentato moltissimo nel corso del 2021, ma soltanto dal 24 febbraio è aumentato del 16%. E senza acciaio non lavorano non soltanto le fonderie, ma tutta la filiera della meccanica, dell’automotive, della produzione di macchinari e di componentistica, ma anche chi si occupa di imballaggi per l’alimentazione. Stesso discorso per l’alluminio, +78% dal 2020, +14,7 solo dal 24 febbraio. La scarsità del metallo colpisce l’edilizia, l’arredamento, ma anche l’industria dei serramenti, che lavora al massimo grazie al bonus 110%. E persino chi produce il tetrapak che va all’industria alimentare per confezionare latte e derivati vegetali. Esplode anche il costo del legno, che affossa (ancora) le speranze del settore arredo: +180% già prima della guerra in Ucraina. Le conseguenze, fra l’altro, sono quelle di un aumento di disoccupazione o ammortizzatori sociali. "Da rifinanziare - chiedono insieme Cna Lombardia e Confartigianato al Governo – per tamponare l’evidente situazione di crisi, legata ai rincari ma anche alla chiusura di importanti mercati".