Prima i prestiti, poi è stata crisi. Boom di sos sulle rate non pagate

Milano, crescono del 64% le richieste di gestione dell’ indebitamento. Il 65% riguarda consumatori

Mutui, soldi e case

Mutui, soldi e case

Milano - Ci sono rate mai saldate per un eccesso di credito al consumo chiesto negli anni. Bilanci familiari in rosso a causa della perdita del lavoro di uno dei due coniugi o di separazioni che hanno provocato un aumento delle spese dovute ad alimenti o a nuove case da prendere in affitto. Ma dietro all’aumento del 64% nel 2021 delle domande depositate alla Camera Arbitrale di Milano da parte di imprese, ex imprenditori e cittadini che hanno avviato la procedura di gestione della crisi per eccessivo indebitamento ci sono anche stipendi improvvisamente tagliati che hanno reso insostenibile il mutuo della casa, la cessione del quinto dello stipendio o prestiti con banche e società di credito al consumo. Sulle 192 pratiche presentate negli ultimi dodici mesi, il 65% è un consumatore (125 casi) il 35% è rappresentato da imprese, ex imprenditori e ditte individuali (67 attività).

«L’incremento delle domande di aiuto registrato nel 2021 – spiega Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano e responsabile del servizio Occ (Organismo di gestione delle crisi di sovraindebitamento) – ha diverse chiavi di lettura. In primo luogo, si è aggiunta quest’anno una nuova tipologia di debitore, “l’incapiente”, che può accedere alla procedura grazie a un intervento normativo di fine 2020: si tratta di debitori che non hanno nulla da offrire e la cui esdebitazione avviene nell’arco di 4 anni con il presupposto di determinate condizioni. Inoltre il 2021 ha avuto un andamento più normale rispetto al 2020, caratterizzato da una legislazione d’emergenza, un aiuto a chi era in difficoltà economica, che ha cristallizzato e congelato le situazioni debitorie. A tutto questo va aggiunto un perdurante stato di difficoltà economica, preesistente al Covid e stratificato negli anni". Milano (19%), Monza (16%), Pavia (13%), Busto Arsizio (13%) e Como (12%) sono le aree della Lombardia maggiormente interessate dal fenomeno delle crisi da sovraindebitamento, secondo le istanze suddivise per il Tribunale di competenza territoriale.