Per la PA italiana il futuro è sempre più digitale

Seminari online di Nexi e Visa dedicati alla formazione sul processo di evoluzione

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di Andrea Telara

Code allo sportello per pagare le tasse e i tributi o fare qualsiasi altro versamento alla pubblica amministrazione (PA). Un giorno queste trafile saranno di sicuro un lontano ricordo grazie all’avvento dei pagamenti digitali, che permettono di saldare il debito a distanza e di evitare l’utilizzo dei contanti. Una tappa importante verso una completa trasformazione in chiave tecnologica degli uffici pubblici sarà la piena applicazione dell’ultimo DL Semplificazioni. All’interno di questo provvedimento, approvato nel 2020 da governo Conte Bis, c’è una norma che impone a tutti gli enti della pubblica amministrazione di aderire a PagoPa.

Si tratta di un servizio che consente di eseguire qualunque versamento in denaro agli enti locali e statali, per esempio di una multa o del bollo auto, attraverso strumenti digitali come il conto corrente online o gli smartphone, i telefonini di nuova generazione. Tuttavia un interrogativo è d’obbligo: la pubblica amministrazione si troverà pronta di fronte a questo appuntamento? Di sicuro sarà necessario un lungo processo di training per il personale e per le strutture degli enti. Un’iniziativa che va in questa direzione è quella messa in capo il prossimo 8 marzo da Nexi Academy PA, il programma di formazione ed educazione destinato ai Comuni italiani e realizzato da Nexi, nota società specializzata nel settore dei pagamenti digitali, in collaborazione con un grande circuito internazionale delle carte di credito come Visa.

L’iniziativa, che è completamente gratuita e fruibile attraverso la rete di internet, consiste in una serie di webinar (cioè di seminari online) dedicati appunto alla formazione sul processo di evoluzione che stanno attraversando oggi i pagamenti digitali nella PA, proprio alla luce della normativa contenuta nel DL Semplificazioni. Durante gli incontri, i manager di Nexi e di Visa, assieme a rappresentanti di istituzioni e associazioni (oltre a vari esperti del settore) spiegheranno come rispettare la normativa per la gestione dei pagamenti e degli incassi, consentendo l’accesso ai servizi digitali del Comune anche tramite l’app IO. Si tratta dell’applicazione da poco creata che permette ai cittadini di interagire facilmente con diverse amministrazioni, locali o nazionali, raccogliendo tutti i loro servizi, le comunicazioni, i pagamenti e i documenti, in modo sicuro attraverso un semplice smartphone.

L’appuntamento di Nexi e Visa sarà però anche l’occasione per fare il punto sulle nuove frontiere dei pagamenti digitali in Italia e in Europa, illustrando le principali evoluzioni di questo settore e ospitando le testimonianze dei Comuni Italiani più evoluti sul fronte dell’innovazione. Oggi le transazioni elettroniche nel nostro Paese hanno ancora una diffusione limitata, pari a quasi la metà della media europea. Ma stanno crescendo a buon ritmo anche a seguito della pandemia del Covid-19, che ha cambiato le abitudini di acquisto e di incasso dei nostri connazionali. Secondo un recente studio condotto dall’istituto Gfk per conto di Visa, per esempio, il 62% degli italiani non considera più i pagamenti in contante preferibili a quelli digitali e il 31% prevede di aumentare la frequenza dei propri pagamenti con le carte elettroniche nel prossimo futuro.

Marco Torri (nella foto), manager di Nexi che ricopre la carica di head of Public Administration Advisory & Sales, sottolinea la necessità di una pubblica amministrazione che abbia un’adeguata cultura digitale e buone competenze specifiche". Tuttavia, si vedono all’orizzonte segnali di cambiamento importante anche su questo fronte visto che nel 2020 le adesioni a PagoPa sono cresciute del 69% e sono state registrate oltre 97 milioni di transazioni per un valore di circa 18 miliardi di euro.

"I Comuni sono sempre più sensibili alle tematiche digitali", aggiunge Filippo Manca, manager di Visa Italia che si occupa dell’area Merchants and Acquiring, "lo dimostra il fatto che sono stati oltre 7.200 le amministrazioni comunali che hanno richiesto di accedere al Fondo per l’Innovazione e la digitalizzazione promosso tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 dal governo".