Il tempo stringe. Entro fine anno il Governo dovrà varare la Manovra economica. Fra i provvedimenti da inserire nella Legge finanziaria per il 2023 c'è anche la "Riforma delle pensioni". Considerando che i tempi per una riforma complessiva del sistema le ipotesi sono: prorogare quota 102 introdotta dal governo Draghi, non fare nulla e ritornare alla legge Fornero, attuare una "soluzione ponte" per il 2023 in attesa di un riordino complessivo della materia prima del 2024.
La nuova ipotesi Quota 41
Nelle ultime ore è spuntata una nuova ipotesi: Quota 41 a 61 o 62 anni. Una soluzione ibrida fra Quota 41 (andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall'età) fortemente sostenuta dalla Lega in campagna elettorale e quota 102 (un'età anagrafica di almeno 64 anni e un'anzianità contributiva minima di 38 anni) che scadrà a fine 2022. Il sistema allo studio del Ministero dell'Economia e delle Finanze permetterebbe di unire i 41 anni di contributi a un'età (61 o 62 anni) per uscire in anticipo.
Il "rischio" Fornero
Se invece in Manovra non si farà nulla si tornerà alla Legge Fornero: in pensione a 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi oppure dopo 42 anni e dieci mesi di contribuzione (un anno in meno per le donne). Contemporaneamente scadrebbero anche se il governo non trovasse una soluzione entro dicembre Ape sociale e Opzione donna.
Quota 41 a 61-62 anni
La nuova ipotesi di un accesso alla pensione con 41 anni di contributi al compimento del 61 o 62 anno di età sarebbe in ogni caso una soluzione temporanea in vigore solamente per il 2023.
L'incentivo del 10%
Quota 41 a 61 o 62 anni sarebbe però legata a un meccanismo incentivante per chi invece deciderebbe di restare al lavoro: 10% di stipendio in più in busta paga. Un lavoratore che abbia maturato i requisiti potrebbe restare al lavoro; in questo caso smetterebbe, come anche il datore di lavoro di versare i contributi ed una parte di questa cifra entrerebbe in busta paga con un aumento pulito del 10%. La misura avrebbe lo scopo di non privare il sistema Italia di competenze acquisite e specializzazioni e ritardare l'uscita dal mondo del lavoro incidendo di meno sui conti dell'Inps.
I costi
"Il Governo sta facendo una serie di stime con il nostro contributo, il nostro supporto, vedremo quali saranno le scelte alla fine, ancora è tutto in itinere". Così il presidente dell'Inps Pasquale Tridico sull'eventuale costo dell'ipotesi pensionistica di quota 41 a 61 o 62 anni di età per il 2023. Sulla stima di un miliardo della misura, il presidente Inps non si è sbilanciato: "non ci sono stime ufficiali - ha ribadito -, vedremo quali saranno alla fine".