Pensioni 2023, dalle minime a quota 103. Tutti gli aumenti e i requisiti: cifre e ipotesi

I provvedimenti in Manovra che potranno essere interessati dagli emendamenti del parlamento

C'è sempre grande attenzione intorno alle pensioni. Per chi le prende, in relazione a possibili aumenti, e per chi ci deve andare, e aspetta la prima finestra possibile per poter lasciare il lavoro. Fra Manovra e riforme sono previste alcune novità sia sull'età per andare in pensione nel 2023, sia sugli aumenti (e le polemiche). Vediamo di fare un po' di ordine.

Le pensioni in Manovra
Le pensioni in Manovra

Le pensioni minime

La bozza della Manovra prevede l'innalzamento delle pensioni minime. Nel 2022 il trattamento minimo di pensione è passato da 515,58 euro mensili, a 524,34 euro, l'assegno sociale da 460,28 a 468,10 euro mensili.

L'aumento delle minime

Oggi come detto sono fissate intorno a 524 euro, ma con l’innalzamento previsto in Manovra si arriverà a 571,40 euro al mese, ovvero a 7.428,20 euro in un anno, considerando anche la tredicesime mensilità.

Minime a 600 euro?

Alcune forze politiche (fra cui Forza Italia che in campagna elettorale aveva cavalcato la proposta "1000 euro") spingono per portarle almeno a 600 euro. Ipotesi per ora bocciata in particolare dalla Lega per "mancanza di risorse" anche se Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia, in un'intervista su Libero ha rilanciato: " "Porteremo le pensioni minime a 600 euro subito e a mille in cinque anni".

Quante sono le pensioni minime in Italia

In base ai dati Inps (relativi al 2020) i pensionati con un reddito fino al trattamento minimo (515,58 euro) sono di 2,1 milioni; quelli fino a due volte il minimo (tra 515,59 e 1031,16 euro) sono 3,8 milioni.

Quota 103

Per quanto riguarda chi potrà andare in pensione nel 2023 la Manovra prevede quota 103 (nel 2022 il Governo Draghi aveva istituito quota 102). Con quota 103 potrà andare in pensione chi ha 62 anni d'età anagrafica e 41 di versamenti contributivi (contributi).

A chi conviene?

Ma attenzione, Con Quota 103 scatta un tetto all'importo dell'assegno, che non potrà superare le 5 volte il minimo Inps: circa 36.600 euro l'anno nel 2023: questo secondo i calcoli del Sole 24 Ore che conferma che "il trattamento non potrà poi essere cumulato con altri redditi da lavoro, esclusi quelli da lavoro autonomo occasionale fino a un massimo di 5mila euro".

Pensioni Quota 103
Pensioni Quota 103

L'incentivo a restare al lavoro

Quota 103 potrebbe essere legata a un meccanismo incentivante per chi invece deciderebbe di restare al lavoro: 10% di stipendio in più in busta paga. Un lavoratore che abbia maturato i requisiti potrebbe continuare a lavorare; in questo caso smetterebbe, come anche il datore di lavoro di versare i contributi ed una parte di questa cifra entrerebbe in busta paga con un aumento pulito del 10%. La misura avrebbe lo scopo di non privare il sistema Italia di competenze acquisite e specializzazioni e ritardare l'uscita dal mondo del lavoro incidendo di meno sui conti dell'Inps.

Gli aumenti delle pensioni

In ogni caso tutte le pensioni nel 2023 avranno degli aumenti (inferiori per alcuni rispetto a quelle previste dal governo Draghi). La nuova manovra del Governo Meloni prevede un adeguamento con ben 6 fasce.

  • Rivalutazione piena (al 100% dell’inflazione) per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (2.102 euro lordi), con un aumento degli assegni del 7,3%.
  • Rivalutazione all’80% dell’inflazione per le pensioni fino a 5 volte il trattamento minimo (2.627 euro lordi), con un aumento degli assegni del 5,84%.
  • Rivalutazione al 55% dell’inflazione per le pensioni fino a 6 volte il trattamento minimo (3.152 euro lordi), con un aumento degli assegni del 4,01%.
  • Rivalutazione al 50% dell’inflazione per le pensioni fino a 8 volte il trattamento minimo (4.203 euro lordi), con un aumento degli assegni del 3,65%.
  • Rivalutazione al 40% dell’inflazione per le pensioni fino a 10 volte il trattamento minimo (5.254 euro lordi), con un aumento degli assegni del 2,92%.
  • Rivalutazione al 35% dell’inflazione per le pensioni oltre le 10 volte il trattamento minimo (oltre i 5.254 euro lordi), con un aumento degli assegni del 2,55%.

Cifre basse?

"Chiunque prenda più di 1.700 euro netti di pensione - prosegue l'analisi fatta da QuiFinanza - , dunque, avrà assegni che subiranno un aumento inconsistente, che si tradurrà effettivamente in una perdita secca rispetto a quanto sarebbe avvenuto con gli scaglioni di Draghi. Che, facendo i dovuti calcoli, ammonterà a cifre che vanno da oltre 500 euro fino a circa 2.600 euro all’anno per chi percepisce 10 volte il trattamento minimo.