"Riaprire parrucchieri e centri estetici". Petizione online a Draghi: firme e protesta

Lanciata da Confartigianato per l'apertura delle attività in zona rossa

La campagna di Confartigianato

La campagna di Confartigianato

Una petizione online per far riaprire parrucchieri e centri estetici in zona rossa. L''ha lanciata Confartiganato sulla piattaforma change.org ed è indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un appello a Draghi che ha già superato le 20 mila sottoscrizioni.

La situazione

Parrucchieri e centri estetici, differentemente da alcuni precedenti decreti, con le ultime disposizioni sono destinati a rimanere chiusi in zona rossa. Ciò avverrà sino almeno a fine aprile in base alle disposizioni dell'ultimo decreto legge.

Le richieste di Confartigianato

"Saloni di acconciatura e centri estetici sono luoghi sicuri per clienti, dipendenti e imprenditori. La loro chiusura apre la strada agli abusivi, che approfittano dei divieti per entrare nelle case senza rispettare alcuna misura di sicurezza, con il rischio che il virus si diffonda più facilmente", si legge nella petizione online di Confartigianato.

L'abusivismo

Da tempo gli artigiani lo denunciano: con le chiusure di parrucchieri e centri estetici si favorisce solo l'abusivismo. Con le attività commerciali chiuse, infatti, molti abusivi ne approfittano andando a domicilio a tagliare i capelli o a effettuare trattamenti estetici senza però essere in regola, nè da un punto di vista contrattuale/legale nè dal punto di vista dei protocolli. Se infatti il rispetto delle norme anti covid può essere verificato costantemente nei negozi, quasi impossibile lo è se una persona si reca a tagliare i capelli o a fare la manicure a casa di un cliente.

I protocolli di sicurezza

"I provvedimenti del Governo hanno prima imposto alle imprese di acconciatura ed estetica di adeguarsi a loro spese ai protocolli anti-Covid e poi le hanno costrette a nuove, insostenibili chiusure, nonostante queste attività non abbiano rappresentato fonte di contagio, anche perché lavorando su appuntamento, non generano assembramenti", prosegue Confartigianato.

L'appello a Draghi

"Per questo ci stiamo battendo per chiedere al Governo che queste imprese siano autorizzate a riaprire anche nelle zone rosse. Se così non sarà, gli abusivi continueranno a operare indisturbati. Imporre la chiusura delle attività è una condanna a morte per tante imprese regolari che non riusciranno a resistere ancora per molto", si legge nella petizione.

La sottoscrizione

"Ecco perché CNA, Confartigianato e Casartigiani invitano tutti, cittadini e imprenditori del settore, a firmare la petizione per chiedere a Governo e Parlamento di consentire ad acconciatori ed estetiste di riprendere la propria attività anche in zona rossa", conclude Confartigianato.