Pos obbligatorio, sulla Grigna si paga col Bancomat: la città nicchia

Via alle multe per gli esercenti che non si adeguano. In rifugio tutto ok, dietro le vetrine dello shopping non sempre

In città si arriva fino al 10 percento di negozi che (ancora) non si sono adeguati. E spesso, anche se Milano è più avanti della profonda provincia, come le zone turistiche, ci si sente rispondere che per cifre basse il bancomat è meglio non usarlo. Di contro, c’è chi in alta montagna, in un rifugio, ha installato il Pos e lo usa senza restrizioni. Anche perché trovare uno sportello dove prelevare può rivelarsi complicato in cima alla Grigna. Intanto è arrivato il giorno delle sanzioni: l’obbligo per i commercianti di dotarsi (e utilizzare) il bancomat (delle App la normativa non parla) c’era da tempo. Ora, però, se non ci si adegua scattano le multe. Trenta euro (anche non in contanti) per ciascuna transazione effettuata, più il 4% della cifra spesa dal cliente. Secondo l’Unione degli artigiani di Milano il 90% dei negozi si è messa in regola. Ma il problema rimane quello delle commissioni imposte dalle banche per i collegamenti Pos. «La scelta del governo è anche complrensibile – dice Stefano Binda di Cna Milano – ma chiediamo un monitoraggio periodico dei costi di commissione che vengono imposti alle attività».

In Brianza, intanto, i negozianti del centro di Monza si dividono: chi si è adeguato e considera ormai inevitabile ricorrere a strumenti elettronici, pur lamentandone i costi, e chi invece continua a sostenere il caro vecchio contante. Mentre il dibattito prosegue, in cima alle montagne non si fanno problemi. Si sono infatti attrezzati ai pagamenti con il Pos anche a 2.400 metri, sulla vetta della Grigna Settentrionale, in provincia di Lecco, dove gli escursionisti che raggiungono il rifugio Brioschi, abbarbicato sulla cima della montagna simbolo delle Prealpi lombarde, possono rifocillarsi dopo la lunga camminata e pagare “strisciando“ la carta prima di tornare a valle. Senza lamentele.