Oversonic, il futuro diventa realtà: qui si progetta il robot intelligente

Dopo tre anni di lavoro, la società di Besana Brianza è pronta a testare un “umanoide cognitivo”

Fabio Puglia e Paolo Denti, presidente e ad Oversonic

Fabio Puglia e Paolo Denti, presidente e ad Oversonic

Besana Brianza (Monza) - All'ingresso, oltre il bancone della reception, c’è il mezzobusto di un robot. All’arrivo di un corriere dà il benvenuto, misura la temperatura e ricorda di indossare bene la mascherina. Riceve la merce e ricambia ringraziamenti e saluti. Se connesso all’agenda aziendale, è anche in grado di accogliere chi si presenta per un appuntamento e informarlo se l’interlocutore è libero, o ancora in riunione. Nell’attesa, può pure offrirti un caffè. Ecco la differenza tra un cellulare e un robot. "Una app ti dà un servizio, ma alla fine non la ringrazi. Non crea empatia".

Tommaso Brusò, dopo una vita da executive manager nella moda, da quasi un anno è entrato nella squadra di Oversonic, società di robotica all’avanguardia specializzata nella creazione di umanoidi. Fondata nel 2020 da Paolo Denti (amministratore delegato) e Fabio Puglia (presidente), ha l’obiettivo di "utilizzare la tecnologia per rispondere alle necessità delle persone, dal mondo delle imprese alla sanità". Con un robot umanoide cognitivo. Che oggi, dopo quasi tre anni di lavoro, è pronto per essere testato sul campo con alcuni clienti. E un domani, arrivare sul mercato. "Lo sviluppo tecnologico c’è, la variabile è la velocità con cui il mercato lo adotterà. Ma credo che l’atterraggio potrà avvenire dal 2023", la prospettiva di Denti.

Al progetto sta lavorando un team internazionale di giovani ingegneri informatici, elettronici e meccanici coordinato da Giuseppe Gullo e creato per far nascere "non più un robot di intrattenimento, bensì un robot operativo, che collabora con gli operatori occupando gli stessi spazi – spiega Puglia -. E utilizzando la stessa sensoristica di un umano, anche lui riconosce gli oggetti con gli occhi e prende le cose con le mani. Un robot che capisce dov’è e come deve interagire con il contesto". Parla 20 lingue, riceve le istruzioni a voce e impara ogni esperienza nuova che scopre o gli viene insegnata. Parole, ma anche gesti. E con il recente accordo con Linkem "abbiamo condiviso un percorso strategico di sviluppo della tecnologia 5G applicata alla robotica umanoide, che mette al centro le persone e le loro esigenze innescando una nuova e moderna robotica sociale – continua Puglia -. Quando, poi, arriveranno i computer quantistici queste macchine avranno a bordo una capacità di calcolo tale per cui sapranno raccogliere una rondellina che un occhio umano non riuscirebbe neanche a vedere".

"La prima, vera, sfida – anticipa Denti - sarà affiancare a un operatore un robot umanoide cognitivo che si espone ai rischi". Il confine? "Si sposta continuamente, si evolve di pari passo con la società. L’impegno - assicura Brusò - è rendere ‘amichevole’ una tecnologia che può mettere soggezione". Robot con cui puoi interagire. Che non ti sostituisce, ma ti aiuta.