Opzione uomo, il calcolo e come funziona la riforma Meloni 2023: a che età in pensione?

L'idea degli esperti previdenziali di Fratelli d'Italia che permetterebbe di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro

Pensioni (foto archivio)

Pensioni (foto archivio)

Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, nella prospettiva quasi certa di ottenere il mandato per la formazione del nuovo Governo, hanno approntato alcune idee per riformare il sistema pensionistico. Fra queste è spuntata l'ipotesi di introdurre un meccanismo (secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica) di anticipo di pensionamento ribattezzato: Opzione uomo. Ma come funzionerebbe? A che età consentirebbe di andare in pensione? Con che meccanismi di calcolo?

Pensioni: Opzione uomo
Pensioni: Opzione uomo

Opzione Uomo

L'idea sarebbe quella di consentire l'anticipo del pensionamento. A fine anno scadrà infatti quota 102 introdotta dal Governo Draghi per il 2022 e tornerà in vigore la Legge Fornero: tutti in pensione d'anzianità con 67 anni (con almeno 20 anni di contributi) oppure, indipendentemente dall'età, con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne).

In pensione a che età?

Con Opzione Uomo sarebbe possibile uscire dal mondo del lavoro a 58-59 anni. Certo, l'anticipo, rispetto agli altri meccanismi (67 anni se entrasse in vigore nuovamente la Fornero) non sarebbe indolore.

Il calcolo

Io faccio un favore a te (ti mando in pensione in anticipo) e tu fai un sacrificio per me (rinunci a parte della pensione). Funzionerebbe così il meccanismo. Chi andrà in pensione a 58-59 anni dovrà rinunciare fino al 30% della pensione. Facciamo un'ipotesi. Chi andrebbe "regolarmente" in pensione con un assegno di 2.000 euro, anticipando, riceverebbe 1.400 euro. Seicento euro al mese in meno. Non poco ma qualcuno potrebbe considerarlo appetibile in considerazione di un anticipo di 9-8 anni di uscita dal mondo del lavoro.