Olimpiadi Milano-Cortina, il mattone è sul podio: valore di case e uffici a +19 miliardi

Milano, l’hinterland e le montagne: l’onda lunga dei Giochi invernali proseguirà dopo il grande evento

L'arrivo della bandiera olimpica a Milano

L'arrivo della bandiera olimpica a Milano

Milano - ​Chi ha investito negli anni scorsi nei quartieri milanesi di Santa Giulia e Porta Romana, che ospiteranno rispettivamente il Palaitalia e il Villaggio olimpico, ha fatto bingo. Nel 2026, anno delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, secondo le stime i valori del mercato immobiliare a Santa Giulia saranno cresciuti del 12%, per arrivare a sfiorare il 25% nel 2030. Porta Romana, invece, guadagnerà un +11,7% nel 2026, arrivando al +23,4% nel 2030. Sono i due esempi più lampanti delle ricadute dei Giochi sul mercato immobiliare, nella Città metropolitana di Milano e nei territori della Lombardia e del Veneto che ospiteranno l’evento, stimate da un rapporto di Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento.

In generale, le Olimpiadi faranno da motore attrattivo per nuovi investimenti quantificabili in oltre 5 miliardi di euro tra il 2022 e il 2026 (sarebbero poco più di 3 miliardi in assenza del grande evento), per arrivare a oltre 8 miliardi tra il 2026 e il 2030 (meno di 6 miliardi senza evento) e fino a più di 4 miliardi a partire dal 2030. Un’onda lunga con effetti simili a quelli di Expo 2015, nello scenario di un mercato che finora, nonostante la pandemia e la crisi, ha continuato a registrare una costante impennata dei prezzi. "Negli ultimi trent’anni quasi tutti i territori ospitanti grandi eventi hanno considerato il raggiungimento di obiettivi di sviluppo urbano importante almeno quanto il successo dell’evento stesso, e Milano non farà eccezione", spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. "Abbiamo la storia recente di Expo 2015 che ha attirato investimenti mondiali per decine di miliardi di euro". Tra il 2022 e il 2026 le trasformazioni urbane e edilizie a Milano daranno la possibilità di sviluppare una superficie lorda di 4,8 milioni di metri quadrati, circa 500mila metri quadrati in più rispetto alle “ordinarie” condizioni di sviluppo urbanistico dell’ultimo quinquennio, concentrata soprattutto nel settore residenziale (2,12 milioni di metri quadrati) e direzionale (1,51 milioni). Questo avrà un impatto sul mercato immobiliare di circa 19 miliardi di euro di valore aggiunto, con un incremento superiore al 40% rispetto alle stime effettuate in assenza delle Olimpiadi.

Gli effetti si faranno sentire soprattutto a Milano e nell’hinterland (anche l’area Mind “ex Expo“ di Rho-Pero dovrebbe registrare una crescita dei valori immobiliari superiore all’11,5% nel breve periodo), nelle località montane sede delle gare e a Cortina (+10% nel 2026 e +20% nel 2030). "Nel settore immobiliare – sottolinea Francesca Zirnstein, curatrice del rapporto – le ricadute rilevabili di un evento come Olimpiadi possono essere individuate nella crescita dei valori immobiliari, soprattutto nel settore residenziale, tenendo presente il livello di maturità e la fase del ciclo di mercato del territorio". Residenze ma anche uffici e aree commerciali, generando un business enorme nel mattone. Sindacati e associazioni hanno già lanciato l’allarme sui rischi, connessi a ogni grande evento che muove capitali: infiltrazioni criminali, cementificazione, lavoro nero o “grigio“. "In generale, se il mercato si trova in una fase espansiva o di stabilità, il grande evento contribuisce ad accelerare la crescita – conclude Zirnstein – con aumenti della domanda e delle quotazioni superiori rispetto alla media nazionale. Al contrario, se il mercato è in fase discendente, l’immissione di importanti volumi di nuova offerta, in presenza di domanda in rallentamento, rischia di aggravare lo squilibrio, con abbattimento dei valori".