Notai: liberalizzazioni e blockchain potrebbero rivoluzionare il settore

Verso una svolta importante nel settore. Ma va considerata la funzione pubblico-privata del ruolo. Parla l'esperto Riccardo De Caria.

Riccardo De Caria

Riccardo De Caria

 

Tassisti e balneari sono stati al centro della discussione sulla concorrenza in Italia. Ormai da molti anni, lo scontro politico si concentra, in quel contesto, tra chi ritiene di dover tutelare una categoria, e chi di liberalizzare i mercati, per ridurre i prezzi e tutelare i consumatori. C'è però una figura che non viene quasi mai menzionata, nei dibattiti di politica pubblica, se non in pochissime occasioni: quella del notaio. La professione del notaio è considerata tra le più prestigiose e complesse. Una figura ibrida, che integra funzioni da pubblico ufficiale e necessità da libero professionista, la cui opera è indispensabile per alcune (forse ancora troppe) transazioni e su cui le politiche di liberalizzazione e concorrenza sembrano essere state congelate.  Per capire vantaggi, rischi e opportunità della liberalizzazione nel settore dei notai, abbiamo intervistato Riccardo De Caria, avvocato e Professore Associato di diritto pubblico comparato presso l'Università di Torino.Si occupa in prevalenza di regolamentazione dei mercati, con particolare attenzione per le nuove tecnologie ed è Fellow dell'Istituto Bruno Leoni

Qual è l’attuale condizione del notariato in Italia, i numeri e in particolare in relazione alla città di Milano?  Se consideriamo il tema dei redditi, sembra esserci un trend in netta discesa, a causa del numero di notai, aumentato progressivamente.Le transazioni sono cresciute nel 2021, grazie a una ripresa del mercato immobiliare. Milano è una realtà a sé stante,  parliamo di una condizione in cui esiste più concorrenza. Il notariato soffre di una storica duplicità di caratteri: da un lato, il ruolo di pubblico ufficiale, assoggettato a una serie di restrizioni da parte dello Stato, dall'altro, quello di professionista in concorrenza. Questo è alla radice delle difficoltà che tanti notai hanno incontrato sotto la spinta delle liberalizzazioni.

Cosa cambia rispetto ad altri Paesi europei (es Francia, Germania, Belgio, UK) e Usa? I paesi anglosassoni hanno un sistema che non prevede la figura del notariato come nei nostri ordinamenti, dove il notaio svolge funzioni pubblicistiche ed è responsabile col proprio patrimonio dell'assoggettamento a imposizione fiscale delle transazioni da lui intermediate. Nell’ordinamento anglosassone le transazioni immobiliari avvengono con l'intervento di avvocati assistiti da contratti di assicurazione, il cui costo va però considerato. Esistono quindi modelli alternativi ma il nostro sistema giuridico è costruito sulla base delle intermediazioni notarili per molte transazioni.

Perché nessun governo e riuscito a mettere mano ad una riforma che andasse verso liberalizzazione? Io sono favorevole alla liberalizzazione ma ritengo intellettualmente onesto riconoscere che la funzione notarile risponda all'esigenza di certezza dei titoli di proprietà. Non è vero che non si sia liberalizzato mai - le “lenzuolate” di Bersani hanno colpito alcuni dei privilegi storicamente attribuiti ai notai. Sono stati ridotti i casi in cui sia necessario rivolgersi al notaio e si è cercato di limitarne l'intervento nelle compravendite immobiliari, uno degli ambiti storicamente più rilevanti; credo che la pubblica amministrazione si sia resa conto dell’impossibilità di cancellarli perché questo rappresenterebbe un terremoto per il nostro ordinamento. Sicuramente qualcosa è stato fatto ma si può fare di più.

Cosa comporta il contingentamento delle licenze / autorizzazioni? La ragione alla base del contingentamento è quella di una esigenza di tutela del consumatore. Ma non è limitandoli numericamente che si garantisce la qualità. Il contingentamento risponde a logiche antiche, superate in altri settori ma non in questo. Lo Stato richiede il controllo della tassazione, fornendo tariffe di un certo livello e garantendo che i notai siano solo un certo numero. Se la responsabilità che la funzione del notaio comporta non dovesse essere più giustificata dai guadagni, il mercato regolerà domanda e offerta di notai. Il contingentamento impedisce questo adeguamento spontaneo del mercato. A mio avviso se lo Stato volesse garantire qualità dovrebbe stabilire un esame molto difficile e lasciar decidere al mercato il numero dei notai. Un livello strong di liberalizzazione potrebbe essere quello di togliere tutti gli obblighi di funzione esclusiva, lasciando che il cittadino possa rivolgersi al notaio nel caso si ritenga di trarne un beneficio. La versione light potrebbe essere quella di mantenere certe esclusive lasciando che sia il mercato a stabilirne il numero.

Quali dinamiche economiche potrebbero innescarsi con liberalizzazione? Potrebbero scendere ulteriormente i costi, ma quella del notariato potrebbe essere una strada non così vantaggiosa come in passato. Questa natura ibrida, di pubblico ufficiale e professionista privato non è sostenibile. Da ultimo, merita una menzione il tema della Blockchain, e in generale delle alternative tecnologiche, che sembrano minacciare questa professione. Chiaramente finché non c'è una volontà del legislatore di eliminare le esclusive rimarrà tutto com'è, però la Blockchain sembra consentire un superamento dell’intermediazione notarile in tanti ambiti.