Stop alle multe per i pagamenti col Pos sotto i 30 euro: favore agli evasori o buonsenso?

Il provvedimento che toglie l'obbligo di accettare pagamenti elettronici piccole cifre è inserito nella bozza della Manovra del Governo Meloni

Cliente: "Quanto le devo?". Commerciante: "Sono 10 euro". Cliente: "Posso pagare con la carta?". Commerciante: "No!". Cliente: "Come no? Rischia una multa". Commerciante: "Ora non più, posso rifiutarmi fino ai 30 euro di spesa". Questa potrebbe essere, a partire dal primo gennaio 2023, la conversazione fra un commerciante e un acquirente.

Pos e sanzioni nella Manovra Meloni
Pos e sanzioni nella Manovra Meloni

La bozza della Manovra

Sì perché nella bozza della Manovra che nei prossimi giorni sarà all'esame della Commissione europea e poi del parlamento italiano c'è lo stop alle sanzioni previste per il mancato utilizzo del Pos sotto i 30 euro. E' quanto si legge nella bozza della manovra economica in circolazione in queste ore. Nel testo si legge che "limitatamente alle transazioni di valore inferiore ai 30 euro", i criteri di esclusione per "garantire la proporzionalità della sanzione e assicurare l'economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse". Nelle more dell'adozione del decreto "sono sospesi i procedimenti e i termini per l'adozione delle sanzioni".

Stop alle sanzioni

Quindi niente multe per chi si rifiuta di accettare la carta di credito o il bancomat per pagamenti sotto i 30 euro

Le multe attuali

Sino ad ora l'articolo 19-ter del decreto numero 152/2021, prevede "Sanzioni per mancata accettazione di pagamenti effettuati con carte di debito e credito", stabilisce una sanzione pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione, in caso di violazione dell’obbligo di accettare pagamenti con carte di credito o debito da parte di commercianti e professionisti.

Un esempio

Chi rifiuta un pagamento di 10 euro col Pos può ricevere una multa di 30 euro più 4 euro (il 4% di 10 euro), quindi una sanzione complessiva di 34 euro.

Le commissioni del Pos

Le commissioni sui pagamenti variano dallo 0,45% al 4,5%, con dei limiti massimi, a seconda dei circuiti utilizzati e della somma in questione. Tuttavia ormai diverse banche hanno stabilito che sotto di certi limiti la commissione non si paga.

​Pro

Oggi i costi dell'utilizzo della carta di credito sono ancora alti. Per questo motivo, molte volte i commercianti facevano fatica ad accettarli. Trenta euro è una cifra sicuramente molto bassa ma penso possa essere una soluzione per favorire ancora di più il commercio". Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, a margine della conferenza stampa di presentazione del Golden Skate Awards a Palazzo Lombardia, commenta lo stop alle sanzioni previste dalla Manovra del Governo per i commercianti che non avranno più l'obbligo di accettare carte e Bancomat per importi sino a 30euro. A favore dell'eliminazione delle sanzioni ci sono naturalmente le associazioni di categoria dei commercianti.

Contro

 "Questo Governo inizia male, molto male! E' una vergogna sospendere le multe per chi non accetta i pagamenti elettronici". Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "E' incredibile che si facciano passi da gambero. E' pazzesco che dopo meno di 5 mesi dall'introduzione delle sanzioni, entrate in vigore il 30 giugno, già si faccia un'inversione a U, quando l'obbligo del Pos è previsto dal 2012, 10 anni fa, con il cosiddetto decreto crescita 2.0 (decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179) e sarebbe dovuto entrare in vigore già dal 1° gennaio 2014. La scusa dei costi è una fake news colossale, visto che oramai innumerevoli banche hanno deciso di azzerare le commissioni per i micropagamenti. Inoltre bastava rinnovare i crediti di imposta ora scaduti per risolvere il problema", prosegue Dona.

Favore agli evasori

"Oggi anche per pochi euro di spesa puoi pagare con Pos. Ora il Governo vuole toglierci anche questa libertà. Dopo l'aumento del tetto al contante. Un altro favore a evasori e furbetti. Diciamo ciao a sviluppo e transizione digitale, con loro il Paese ha già messo la retromarcia". Lo dice il coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci.