Materie prime, prezzi alle stelle: a rischio la transizione ecologica

Brescia, uno studio dell’Università evidenzia i pericoli per le aziende e indica nuovi modelli economici

Il litio è essenziale per le batterie delle auto elettriche

Il litio è essenziale per le batterie delle auto elettriche

Brescia - Sempre più indispensabili , ma esposte a variabili che vanno a minarne disponibilità e costi. Anche le imprese lombarde soffrono per le difficoltà legate all’approvvigionamento di materie prime, accentuate dall’epidemia di Covid-19. Particolarmente delicata è la questione delle materie prime “critiche” (l’Europa ne ha individuate 30) che vanno dal litio al cobalto alle rocce fosfatiche da cui si ricava il fosforo, usate in ambiti ad alta tecnologia (digitale, automotive, energia) e destinate a diventare sempre più strategiche visto l’obiettivo europeo della neutralità climatica entro il 2050. Proprio in quest’ottica, qualcosa va cambiato nella logica di utilizzo di questi materiali. Il Covid-19 ha dimostrato come un evento imprevisto possa mettere a dura prova l’approvvigionamento di materiali di cui l’Europa è povera. Lo ha rilevato uno studio redatto da Elza Bontempi, Alessandra Zanoletti ed Antonella Cornelio del dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Industriale dell’Università di Brescia, pubblicato su Environmental Research.

Le ricercatrici hanno evidenziato come i prezzi abbiano subito un forte rialzo dopo che la Cina ha iniziato il suo recupero dopo il lockdown di Wuhan (in particolare, sono schizzati alle stelle carbonato di litio e cobalto, necessari per le batterie). Altra conseguenza del Covid è stato il blocco delle attività di 275 miniere a livello globale, che va ad incidere sulla disponibilità di risorse già limitate. "Dato lo sviluppo che avrà l’elettrificazione, è stato stimato che la richiesta di litio e di cobalto dovrebbe aumentare nel 2030 rispettivamente di circa 18 e 37 volte rispetto al 2015 – sottolinea Bontempi - Se considerassimo la sola disponibilità da estrazione da miniera, un aumento di un ordine di grandezza di 10 volte della richiesta di litio e cobalto potrebbe limitare la disponibilità del primo a 30 anni, del secondo a 10 anni". Con questi numeri devono fare le imprese, a cui lo studio bresciano offre risposte su possibili azioni da intraprendere: nuove strategie di mercato, riciclo, ricerca per individuare nuovi materiali e recuperare i rifiuti, ma anche nuovi modelli economici come la simbiosi industriale, in cui le risorse non utilizzate più da un’azienda diventano materie prime per un’altra. Un esempio? "Il fosforo – spiega Bontempi - che importiamo dal Marocco per produrre fertilizzanti, potrebbe essere ricavato da rifiuti, come i fanghi di depurazione".