Marco Maggi, il Vinitaly incorona l’Oltrepo

Il riconoscimento assegnato a un solo produttore per regione "Quasi non ci credevo"

Maggi con l'assessore Rolfi

Maggi con l'assessore Rolfi

Canneto Pavese (Pavia) - Tradizione (ad esempio la potatura affidata sempre ad un ristretto nucleo di esperti), innovazione, non solo nel prodotto bensì anche nell’originalità delle etichette e dinamismo comunicativo affidato sempre più ai social. Sono gli ingredienti scelti dall’oltrepadano Marco Maggi (nella foto con l’assessore regionale Rolfi) , premiato al Vinitaly con l’ambito riconoscimento Angelo Betti (il fondatore del Vinitaly) e che, ogni anno, viene attribuito a un solo produttore per ciascuna regione. Per la Lombardia, quest’anno, è toccato a lui. "Quando ho ricevuto la telefonata, quasi non ci credevo" afferma. "Un premio più che meritato – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia, Fabio Rolfi – fare vino in questo periodo non è semplice, tra cambiamenti climatici, costi di produzione e difficoltà nel reperire le materie prime. Ma gli agricoltori lombardi hanno spirito d’iniziativa e ottimismo". Di certo anche Marco Maggi che, da una decina di anni, ha preso in mano le redini dell’azienda fondata, nel 1940, dal nonno Francesco, estesa su 25 ettari fra quattro comuni (Canneto Pavese, Montescano, Castana e Montù Beccaria).

"Produciamo circa 150mila bottiglie – dice – e puntiamo in particolare su sei tipologie fra cui il Buttafuoco Storico, ma anche il Buttafuoco tradizionale e il Sangue di Giuda, vini tipici del territorio" E ovviamente anche spumanti come, ad esempio, l’Atacama, metodo Martinotti. Un’etichetta talmente originale al punto che una turista giapponese è venuta apposta in azienda dal Sol Levante. Oppure il 2278, Pinot Nero spumante e che altro non è che il peso alla nascita (kg 2,278) della seconda figlia o ancora il bonarda Fatum 20/2 , giorno della nascita del nonno e della prima figlia. Ma un altro obiettivo su cui punta (e lavora intensamente) Maggi è l’enoturismo: dalle escursioni in mountain bike attraverso i vigneti alle cene in vigna. "Stiamo collaborando anche con il marchio Vecchio Varzi (salami tipici) – ci dice – l’Oltrepo può diventare meta turistica a livello internazionale".