Leonardo Del Vecchio, il testamento: ecco a chi va l'eredità del patron di Luxottica

Case, azioni e aziende: la spartizione del "tesoro" fra moglie, figli e manager

Case, azioni, aziende: svelata (secondo quanto riporta l'agenzia Ansa) la divisione del patrimonio di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, scomparso lo scorso 27 giugno. Un testamento (in verità sono 4) che spartisce "il tesoro" dell'imprenditore fra l'ultima moglie, i figli e anche due manager.

Le case alla moglie

Leonardo Del Vecchio ha lasciato all'ultima moglie, Nicoletta Zampillo, le quattro case in cui viveva. Nel testamento dell'imprenditore scomparso il 27 giugno scorso, aperto davanti al notaio il primo luglio scorso, vengono assegnate alla vedova - sempre secondo quanto riportato dall'Ansa - i maxi appartamenti di Milano e Roma, l'amata Villa La Leonina di Beaulieu Sur-Mer, vicino a Nizza in Costa Azzurra, e la casa del buen retiro di Antigua, ai Caraibi.

Le azioni ai manager

Nel testamento di Leonardo Del Vecchio compaiono fra gli eredi i nomi di Francesco Milleri, presidente e ceo di EssilorLuxottica oltre che presidente di Delfin, e di Romolo Bardin, ceo della cassaforte lussemburghese. Al primo l'imprenditore scomparso ha lasciato 2,15 milioni di azioni EssilorLuxottica (quasi lo 0,5% del capitale) che valgono circa 340 milioni di euro agli attuali valori di Borsa, al secondo 22.000 azioni, pari a 3,5 milioni di euro. I documenti confermano poi l'assegnazione in otto parti uguali del capitale di Delfin ai figli e alla moglie di Del Vecchio, Nicoletta Zampillo.

Ai figli

Nel testamento trova conferma la distribuzione in quote pari al 12,5% ciascuna del capitale di Delfin, la holding lussemburghese cui fa capo oltre il 32% di EssilorLuxottica, ai figli Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente, alla vedova Del Vecchio e al figlio del primo matrimonio di lei, Rocco Basilico.

Tale decisione era stata resa nota lo scorso 1 luglio all'apertura del testamento alla presenza del notaio Mario Notari nello studio milanese ZNR Notai.

Il testamento olografo

Riguardo invece alla novità dei due manager tra gli eredi, che emerge dal testamento olografo, cioè scritto a mano da Leonardo Del Vecchio, a integrazione di quello steso dal notaio, nel dettaglio al suo braccio destro Milleri, l'imprenditore ha lasciato 2.148.148 azioni di EssilorLuxottica e a Bardin 22.222 azioni. Il fondatore di Luxottica morto lo scorso 27 giugno sembra così aver voluto mettere nero su bianco la riconoscenza verso i due manager per il ruolo avuto al suo fianco nelle partite degli ultimi anni, dalla realizzazione del sogno di creare un campione europeo delle lenti e degli occhiali, EssilorLuxottica, fino alla recente acquisizione dell'olandese GrandVision. In questo modo nel lascito viene indirettamente espressa la volontà di legare Milleri e Bardin a doppio filo al futuro dell'azienda che Del Vecchio ha creato dal nulla e fatto crescere in oltre sessant'anni. A Milleri già nel 2017 - secondo quanto emerge sempre dalle carte - Del Vecchio aveva deciso di lasciare la sua quota nella società Acqua Mundi Srl, costituita nel 2016 proprio col manager per avviare un progetto di riqualificazione e rilancio del parco delle Terme di Fontecchio a Città di Castello (PG), città natale di Milleri

Un testamento pubblico e tre olografi

Si compongono di un testamento pubblico, steso dal notaio il 10 ottobre 2017, e di tre brevi testamenti olografi, scritti di proprio pugno da Leonardo Del Vecchio, le ultime volontà lette dal notaio agli eredi il primo luglio scorso e di cui è stata richiesta la registrazione lo stesso giorno.