"MATERIE STEM, LA CHIAVE CHE APRE IL MONDO DEL LAVORO"

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"IL COVID-19 ha accelerato la transizione digitale delle aziende e dei consumatori, costringendo le imprese a rispondere alle sfide della pandemia e a riorganizzare l’azienda attraverso le tecnologie digitali. Ed è proprio grazie alle nostre persone e alle loro competenze ingegneristiche, tecnologiche e informatiche che il nostro gruppo accompagna le imprese in questo percorso di trasformazione". Walter Ruffinoni, Ceo Emea e Italia di Ntt Data, uno dei principali player a livello mondiale nell’ambito della consulenza e dei servizi IT, punta dritto al cuore della svolta epocale nella quale siamo entrati: il nesso strettissimo tra competenze professionali e transizione digitale. E, d’altra parte, Ntt Data, per la sua presenza globale in oltre 50 Paesi, conta proprio sulle capacità di 118.000 professionisti e su una rete internazionale di centri di ricerca e sviluppo, da Tokyo a Palo Alto, fino a Cosenza.

Quali sono i profili professionali che una multinazionale come la sua sta cercando? E quali difficoltà state incontrando nel reclutamento?

"Cerchiamo attualmente 700 persone da inserire in azienda e principalmente sono figure che abbiano una formazione accademica in materie Stem, ossia Science, Technology, Engineering and Mathematics, ma la grande mancanza di giovani laureate e laureati in materie scientifiche risulta essere per noi una grande criticità. In più il nostro piano di assunzioni prevede di assumere il 50% donne, ma sono ancora poche le ragazze laureate nelle materie Stem. È difficile anche trovare figure con competenze tecniche e con qualche anno di specializzazione alle spalle".

Come deve cambiare il sistema formativo per corrispondere ai nuovi profili richiesti dal mercato del lavoro?

"Per le imprese adesso è necessario investire non solo nelle persone ma soprattutto nella loro continua formazione affinché possano contribuire a renderla competitiva e attrattiva. È sempre più una necessità formare e valorizzare giovani interessati a tutte le materie scientifiche e tecnologiche attraverso corsi di formazione e aggiornamento per garantire loro un ingresso sicuro nel mondo del lavoro".

Nel vostro caso, come vi state muovendo?

"Ntt Data ha da poco lanciato la Excellence School per formare e valorizzare giovani appassionati delle materie Stem, garantendo loro un ingresso certo nel mondo del lavoro nonostante la pandemia. Siamo impegnati da anni sul fronte della formazione, sia all’esterno sia all’interno. Con le università del territorio, infatti, il dialogo è molto stretto, e la popolazione aziendale beneficia periodicamente di programmi formativi pensati appositamente per le ragazze e i ragazzi in azienda. Penso alla partnership con il Politecnico di Milano e il Poli.design, ma anche alle università del Sud, come la Federico II o Università della Calabria".

Lo smart working quanto può aiutare?

"Abbiamo vissuto un esperimento su larga scala: mai nella storia si è testato qualcosa senza averlo prima pianificato, mentre a febbraio 2020 ci siamo trovati tutti immersi in una situazione completamente nuova. Ci sono studi che indicano come l’emergenza abbia accelerato un fenomeno che se avesse mantenuto il passo pre–pandemia avrebbe avuto bisogno di moltissimi anni per raggiungere la quota di lavoratori da remoto che abbiamo avuto e abbiamo tutt’ora".

È vero che sono comparse sulla scena anche formule inedite, come assunzioni direttamente con contratti esteri, senza che sia richiesto lo spostamento in un altro Paese?

"Il fenomeno dello smart working ha consentito a molte persone di tornare nei propri borghi e di lavorare per la stessa azienda bilanciando meglio la vita lavorativa con quella privata e familiare. Ed è proprio su questo paradigma di poter lavorare da remoto che stiamo verificando un trend nuovo e molto sfidante: multinazionali straniere che chiedono ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di lavorare per loro dall’Italia pur essendo assunti all’estero, con contratti in full remote".

E oggi, nel post-pandemia, la prospettiva quale è?

"Abbiamo davanti un’ottima occasione per creare un nuovo modo di concepire il lavoro. Lo smart working ha fatto emergere la necessità di relazione che molte volte è alla base della creatività a dell’innovazione. Ntt Data e le aziende del consorzio Elis hanno pensato ad una terza via tra ufficio e lavoro da casa, avviando una fase di sperimentazione di nuove tipologie di spazi di lavoro, intesi come palestre relazionali. Il lavoro del futuro potrebbe essere caratterizzato da spazi con una funzione diversa come meeting ed eventi volti a promuovere la condivisione di esperienze e creatività. Il passaggio quindi da uffici a veri e propri hub relazionali che favoriscano lo scambio creativo e formino prima la persona che il dipendente".