L’OTTICA VEDE LA RIPRESA: FORMAZIONE DECISIVA

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Una vera scuola per professionisti della visione e degli occhi, improntata sì, tra sanità, tecnologia e moda, sulla trasmissione di tecniche e saperi antichi, ma pure aperta alle innovazioni strumentali e organizzative di maggiore avanguardia. Con moderne sedi a Bologna e Milano ma presente, attraverso i suoi corsi di specializzazione, anche a Torino e a Venezia, oltre che, oggi più che mai, negli spazi virtuali della rete. E soprattutto, come sottolineato dal direttore Giorgio Righetti, “indipendente, a differenza di molti altri istituti per ottici e optometristi, da altre istituzioni e dai condizionamenti del mondo dell'industria degli occhiali”, perché “il punto, per noi, è sempre stato e resta fare formazione, non mero addestramento”.

Parliamo dell'Istituto 'Benigno Zaccagnini', casa e fucina, dal 1977, di ognuna delle professioni che ruotano attorno alla cura della nostra vista e viatico sicuro, per la quasi totalità dei suoi iscritti (il 97% dei quali trova un'occupazione entro sei mesi dal diploma) per un accesso rapido e certo al mondo del lavoro. E se, durante una chiacchierata dello scorso anno, Righetti già definiva quella degli ottici e optometristi “una vita professionale gratificante e qualificante, benché poco conosciuta dai giovani”, ciò è ancora più vero ora, dopo che il decorso della pandemia ha operato nette distinzioni tra i settori che hanno saputo e potuto farvi fronte e quelli che, purtroppo, ne stanno scontando nel modo più duro i tragici effetti. Il mondo dell'ottica e del suo indotto scientifico e tecnologico, infatti, nelle parole di chi da anni ne forma le giovani leve, “risulta tra i meno intaccati, sul mercato interno, dalle conseguenze del Covid, visto che solamente gli occhiali da sole e il versante legato alla moda hanno subito un calo di vendite, anche a causa della latitanza dei turisti, e che pure le lenti a contatto hanno registrato minime le flessioni”.

Il mercato degli occhiali da vista, invece, “non ha subito particolari rallentamenti e nemmeno le assunzioni, nei comparti che ci riguardano, si sono mai fermate, tanto che un polo come il nostro rimane costantemente bombardato, oggi come ieri, dalle richieste di recruiting di grandi gruppi nazionali e internazionali e da negozi indipendenti”. Anche perché lato nostro, tiene a rimarcare Righetti, “i recenti investimenti in tecnologie, dai termoscanner agli impianti per il trattamento biologico dell’aria, e quelli strutturali per ampliare le aule hanno ottenuto gli ottimi risultati sperati”. Tradotto, gli studenti e gli addetti ai lavori dello 'Zaccagnini', hanno avuto tassi di contagi bassissimi, “nell'ordine delle 5 o 6 unità su oltre 600 iscritti”, e “nessuno studente, insegnante o membro del personale ha contratto il virus a scuola”.

Ma qual è, in tempi di una riapertura delle iscrizioni ai corsi a numero chiuso delle sedi di Bologna e Milano per i giovani che presto si diplomeranno che non ha potuto beneficiare di fiere e incontri di orientamento, l'offerta formativa di un istituto che sta assumendo ora proprio ora nuovi docenti con un selezionato background accademico, di ricerca e professionale? Secondo Righetti, in sintesi, la forza dell'istituto che dirige è “il trasferimento di un sapere critico ad ampio spettro, utile in egual misura a chi venderà occchiali, a chi applicherà le lenti a contatto e a chi misurerà la vista, tenendo presente che la nostra visione della didattica, pratica e teorica insieme, integra ormai alla perfezione esercitazioni, lezioni frontali ed esperienze cliniche con tutoring, approfondimenti e corsi di recupero fondati anche sulla realtà virtuale”.

Poi, ben sapendo che la didattica in presenza e quella a distanza “non sono alternative ma complementari”, accanto alla realizzazione di dispense di lezione accessibili 24 ore su 24 da remoto, abbiamo “ulteriormente ampliato, a beneficio dello studente, la gamma di strumentazione oftalmica digitale dei laboratori e degli ambulatori”. E, sempre nel solco di un concetto di insegnamento che non vuole e non si può permettere di lasciare indietro nessuno, “sono state istituite borse di studio che coprono fino al 50% della retta, sulla base del merito, del reddito, del numero dei componenti della propria famiglia e della distanza dalle sedi scolastiche, contrastando così parte dei danni economici che in tanti hanno subito causa pandemia”.

In questo quadro, se resta sempre viva la possibilità di realizzare visite individuali su appuntamento, ogni giorno dell'anno e per chiunque sia interessato, alle sedi delle scuole, questi mesi saranno principalmente dedicati, ora che il Coronavirus ha attenuato i contagi, agli Open Day dal vivo e online. Dal 12 al 14 giugno toccherà alla sede di Bologna e dal 19 al 21 dello stesso mese a quella di Milano, mentre per l'intero periodo entrambe le sedi si potranno conoscere in rete. A luglio, invece, dal 10 al 12 torneranno in vetrina le aule bolognesi e dal 17 al 19 quelle milanesi, con la parallela e contemporanea possibilità di una visita virtuale.