"LABORATORIO CON UNIVERSITÀ E FORMAZIONE AVANZATA PER IL NORD EST"

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DONNE, GIOVANI E TERRITORIO, ma anche incontro fra culture e tanti progetti innovativi. È iniziato un nuovo corso a Venezia, dove l’università guidata da Tiziana Lippiello, rettrice di Ca’ Foscari, ha intenzione di diventare sempre più l’ombelico del mondo. Per questo Ca’ Foscari sempre più parlerà anche agli imprenditori e alla città, che, dice la rettrice "deve ripensarsi, dopo questo tempo del Covid. Ha tanto da raccontare. La sua reputazione è altissima, ma spesso si occupa di problemi troppo locali e circoscritti. Invece il mondo ci guarda e sogna Venezia". Da qui nasce anche l’idea di fare quadrato con tutte le università del n

Nord Est per disegnare il futuro, partendo dalle relazioni internazionali e dal turismo culturale.

Cosa occorre fare per rilanciare il Nord Est e cosa può fare la sua università?

"Formare i giovani con un grado di professionalità sempre più avanzato, in dialogo e confronto continuo con le imprese. Il Nord Est ha un potenziale enorme, ma solo se si unisce e supera le questioni locali e i particolarismi. Anche le università. Sogno un laboratorio che includa le università e le istituzioni di formazione terziaria di questa aerea del paese, pronte a dialogare con il mondo".

Punta a questo il nuovo corso di laurea professionalizzante di tre anni sul turismo del futuro che partirà ad ottobre?

"Sì, nasce esattamente da questa esigenza. Formare giovani preparati, colti, che sappiano lavorare in un ambiente stimolante. Il corso di laurea ha raccolto l’adesione di numerose realtà territoriali, dal Comune di Venezia alla Regione, dalle associazioni di categoria a diverse aziende del settore del turismo e dell’accoglienza. La collaborazione con la Scuola Italiana di Ospitalità, promossa da Cassa Depositi e Prestiti e dal gruppo TH Resorts è per noi un valore aggiunto, in termini di competenza ed esperienza nel mondo del turismo e opportunità di stage per gli studenti. Dobbiamo puntare sul rafforzamento delle competenze nel mondo dell’ospitalità, offrendo agli studenti concrete opportunità di migliorarsi, investendo nella cultura". A chi si rivolge la nuova laurea triennale?

"A neodiplomati, a giovani che già lavorano nel settore o che desiderano acquisire competenze nuove. Questa nostra prima laurea professionalizzante rappresenta una delle opportunità di sviluppo e crescita di un Ateneo immerso nel suo straordinario territorio".

Che futuro hanno i giovani nel Nord Est, considerato sempre il motore dell’Italia?

"Hanno un grande avvenire, però occorre che escano dalla comfort zone e rivolgano lo sguardo verso il futuro e il mondo con determinazione e coraggio. Tutte le esperienze di lavoro e di studio all’estero cambiano la prospettiva e costringono a guardare il mondo con occhi nuovi. Un po’ come quando si trasloca (un’esperienza che molti studenti conoscono bene): si rinuncia magari a qualcosa, ma si acquista un nuovo punto di vista. Bisogna riprendere con slancio e creatività".

Cultura, formazione, rapporto con le imprese: cos’altro offre Ca’ Foscari?

"Un esempio: abbiamo pensato di istituire corsi di nanotecnologie e scienze molecolari e mediazione linguistica e culturale. Il futuro passa dall’interdisciplinarità; occorre credere e scommettere nell’incontro fra mondi diversi e culture diverse. In fondo, questa dimensione è sicuramente parte del corredo genetico di Venezia e della sua Università, luoghi di incontro fra tante diversità e crocevia di saperi".

Che futuro vede per le donne?

"Le giovani donne non hanno pregiudizi e sanno esattamente cosa vogliono, forse più delle donne delle altre generazioni, compresa la mia. Certo, portano ancora il peso maggiore, quello della cura della famiglia, ma vedo nelle studentesse di oggi, a partire dalle mie figlie ventenni, la consapevolezza di che cosa vogliono e la determinazione a battersi per ottenerlo".

Rettrice cosa si aspetta dalla città?

"Desidero lavorare con la città e con il Veneto, in una prospettiva innovativa. Venezia e l’università hanno una dimensione internazionale. Anche il mondo delle imprese vuole andare in questa direzione. Quindi torniamo alla formazione. Deve essere di alto livello, professionalizzante e utile alla città e alle imprese".