Jannelli e Volpi, 60 anni di carte da parati. Così la tradizione ispira la ricerca

A Milano l’azienda leader nella produzione di carte da parati. Nuovo store in corso Garibaldi

Paola Jannelli è creativeLab dell’azienda di famiglia, che gestisce con i fratelli

Paola Jannelli è creativeLab dell’azienda di famiglia, che gestisce con i fratelli

Milano, 16 maggio - Presto potrebbe esserci un museo della carta da parati, questo complemento d’arredo che è entrato nelle case di tutti e un po’ racconta la storia del costume e delle abitudini domestiche. Jannelli e Volpi, azienda milanesissima, compie 60 anni e la storia della produzione della carta da parti l’ha attraversata tutta. Oggi è alla sesta generazione, l’azianda fondata il 13 maggio del 1961 da Oreste Jannelli, che da semplice operaio addetto al colore dei fondi della carta decise di fare il salto e diventare imprenditore in un periodo in cui la carta era una decorazione che non poteva mancare nelle case, soprattutto della borghesia. "Retaggio di un periodo storico in cui le pareti rivestite – spiega Paola Jannelli, erede e creativeLab dell’azienda di famiglia – erano status symbol, con il damasco nella sala, la riga nel corridoio e il ramage nelle camere". "Fai quello che gli altri non fanno", l’intuizione di Oreste Jannelli, una filosofia che ha tracciato una strada di spinta al cambiamento. In azienda c’è ancora la storica macchina di stampa,tuttora in attività, che porta la data del 1930 e la sua tecnologia risale addirittura al 1850. Ma tutto questo è accompagnato da ricerca costante, creatività, nuove tecnologie e materiali sempre diversi.

Dopo l’avvio dell’attività e un decennio d’oro, negli anni Settanta apre il primo negozio in via Melzo e nel 1972 nasce la Sirpi spa, fabbrica di rivestimenti murali e carte da parati, a Peschiera Borromeo. Gli anni Novanta sono forse i più bui perché cambia la concezione di arredo e la carta, sostituita dagli stucchi, sembrerà superata. "In quel periodo il nostro lavoro - spiega Paola, che gestisce l’azienda con i fratelli Mauro e Lidia - si è concentrato al massimo sulla ricerca dei materiali e poi sull’export, nei Paesi del nord Europa in particolare. Il ritorno prepotente della carta è tendenza forte degli ultimi dieci anni almeno". Nel 2014 inaugura la nuova sede a Tribiano su una superficie di 23mila metri; nei giorni scorsi, per festeggiare i 60 anni dell’azianda, apre lo spazio in corso Garibaldi curato dall’architetto-influencer Clara Bona.

Oggi sono 148 i dipendenti dell’azienda, di cui 38 i giovani under 30 e 16 i designer coinvolti per un totale di 300 proposte di wallcovering. Il fatturato è di 32 milioni, con una quota di export del 90%. "Negli ultimi anni con la globalizzazione - spiega Paola Jannelli – e soprattutto con i social, si è sdoganato il gusto e la tecnologia ha consacarato la libertà di scelta di colori, forme, tessuti. Con i cellulari si possono personalizzare le pareti, si può “adattare“ una carta da parati allo spazio e al colore dei mobili, le nuove tecniche consentono di creare materiali che rendono la carta resistentissima, da utilizzare addirittura per decorare il retro della doccia o della vasca da bagno". Dalla stampa manuale al cellulare, il materiale per un museo c’è tutto.